“Gli ospedali stanno andando in affanno perché in area non critica sono ricoverate persone che erano andate in ospedale per un altro motivo, hanno fatto il tampone, si sono scoperte positive e sono state ricoverate in ospedale Covid”. Lo aveva detto una settimana fa a Telebari l’ex assessore alla Sanità della Regione Puglia, Pier Luigi Lopalco, e lo ha detto questa mattina ad Agorà su Rai Tre il direttore della Clinica Malattie Infettive del Policlinico San Martino di Genova, Matteo Bassetti.
“Capita anche a chi è andato in ospedale per una frattura a una gamba, ad esempio – aveva detto Lopalco -. In Italia tanti dei pazienti che si stanno ricoverando in ospedale – non parlo delle terapie intensive, ovviamente – sono persone che si trovano in questa situazione. Se in ortopedia, tornando all’esempio di prima, avessimo una stanza Covid, il paziente con la frattura alla gamba risultato positivo al tampone troverebbe posto lì, senza andare a intasare il sistema Covid”. Il tema era quello della strategia, secondo l’epidemiologo errata, adottata dalla Regione Puglia.
Il tema affrontato questa mattina da Bassetti, invece, è quello dei colori diversi per le regioni. Ma l’esempio fatto in diretta nazionale è stato lo stesso portato all’attenzione degli ascoltatori da Lopalco sette giorni prima su Telebari. “Il sistema a colori finisce per essere oggi un po’ desueto” perché “è stato introdotto quando ancora non c’erano i vaccini e perché oggi circa il 35-40 per cento dei ricoveri riguardano persone che arrivano in ospedale per altre ragioni diverse dal Covid ma risultano positive al tampone, vista l’elevata circolazione virale”, ha detto Bassetti.
“Sono magari persone che si rompono un braccio o fanno un incidente e che risultano positivi allo screening in ospedale – ha aggiunto, strizzando di fatto l’occhio a Lopalco -. Naturalmente vanno isolati ma, come carico assistenziale, non possono essere considerati alla pari di chi ha una polmonite da Covid. Credo ci debba essere un cambio da parte del Ministero, su come questi pazienti vanno calcolati”. O comunque un cambio di strategia per evitare la pressione sugli ospedali, come sosteneva Lopalco, con stanze dedicate ai positivi allo screening in ogni reparto.