La Camera penale di Bari torna a denunciare la “gravissima situazione dell’edilizia giudiziaria, che ha provocato una vera e propria deflagrazione dei problemi incidendo pesantemente, tra l’altro, sull’esercizio del diritto di difesa dei cittadini”.
In occasione della cerimonia di inaugurazione dell’anno giudiziario, i penalisti baresi parlano di “problema ormai endemico”, pure ricordando i “due segnali chiaramente dimostrativi di una seria intenzione, da parte del Ministero, di risolvere il problema”: la nomina di un commissario straordinario “per creare in tempi ragionevoli (si è parlato del 2024) una struttura che accorpasse gli uffici giudiziari”, il Parco della Giustizia nelle ex caserme dismesse Milano e Capozzi, e il trasferimento temporaneo di parte degli uffici penali nella cosiddetta seconda “Torre Telecom”.
“Questi binari, sui quali sembravano risplendere rassicuranti raggi di sole, si sono pian piano rivelati coperti da nuvole grigie e minacciose” dice il presidente della Camera penale Guglielmo Starace, spiegando che – stando al rapporto annuale sullo stato di avanzamento delle opere commissariate dal Governo tra aprile e agosto 2021- il Parco presenta delle “criticità”, per esempio il reperimento di tutti in fondi necessari, che rischiano di allungare i tempi di realizzazione.
Sul trasferimento, i penalisti fanno sapere che “i tempi scivolano misteriosamente sempre più in avanti, dopo l’estate 2022”. “A Bari – concludono – siamo scottati per un passato di ventidue anni caratterizzato dal profondo nulla. Non ci deludete ancora”.