Il tavolino nel mare a San Giorgio a rischio abbattimento: fu costruito negli anni ’70

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Tra i simboli del capoluogo pugliese, intere generazioni possono dire di aver consumato un pasto anche frugale a pochi centimetri dall’acqua almeno una volta nella vita. Ma è un ricordo che oramai attiene al passato, perché il manufatto in cemento che sorge su uno degli scogli più famosi di San Giorgio potrebbe essere presto un lontano ricordo.

Un tavolino e piccoli sedili immersi nel mare, un’opera semplice ma a cui la comunità della zona è legatissima. Da tempo non è più raggiungibile perché la voragine creatasi tra la costa e lo scoglio ne rende quasi impossibile il passaggio. Resta lì, isolato, in attesa. Forse di un sopralluogo che ne definisca il destino, come quello annunciato a breve dai tecnici della ripartizione Lavori Pubblici del comune di Bari. La zona, già messa in sicurezza, è circondata da transenne in realtà cadute in più punti.

Ma torniamo al tavolino: abbatterlo o lasciarlo lì? E’ la risposta che il comune di Bari potrebbe trovarsi a dover dare a stretto giro. Realizzato negli anni ’70 da Vito Iacopelli – da tutti conosciuto come “il Siciliano” per la sua provenienza – è, come dicevamo, oramai un simbolo della città. Punto d’appoggio per i clienti del bar lì di fronte oramai in disuso, che del Siciliano portava il nome.

“Un panino e una birra sul mare”, ci raccontano in tanti. L’insegna ancora presente sul muro lo testimonia. Occorrerà ora attendere qualche giorno per conoscere il destino dell’opera, destino che chi lo realizzò oramai 50 anni fa non scoprirà mai. Vito Iacopelli è infatti scomparso qualche giorno fa. Aveva 91 anni.


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