Essere artigiani significa sposare un modo di vivere e pensare. S’impara un mestiere sin da bambini e si cresce col tempo. Ed in alcuni casi è davvero difficile smettere. È il caso di Michele De Palo, noto parrucchiere di Corato, apprezzato in città per il suo sapere essere un tutt’uno con il tessuto sociale del quartiere che ospita la sala.
Lo storico coiffeur coratino ha però deciso, alla “tenera” età di 82 anni, di andare in pensione, ma cerca chi rilevi la sua attività. L’appello è partito dalle pagine di CoratoLive, giornale on line di informazione locale, ed è rimbalzato sui social network: “Lavorare è la mia passione – ha dichiarato -, quasi mi diverte. Ma è arrivato il momento per staccare, per dedicarmi alla mia famiglia”.
In realtà non è facile trovare giovani capaci, che trattino quel posto come merita, con l’amore e la dedizione di Michele, che non “fa” il parrucchiere, ma “è” parrucchiere. “Voglio regalare la mia attività a chi voglia prendersene cura, a qualcuno che sappia lavorare e che abbia voglia di lavorare. Non voglio soldi, non voglio nulla in cambio – è la sua idea – se non ricevere per me e per i miei familiari più stretti un buon servizio di acconciatura qualora ce ne fosse bisogno”.
De Palo sembra un personaggio uscito da qualche romanzo di formazione: passione per il lavoro, rapporto schietto con i clienti, affetto da parte della gente che lo conosce da decenni e che non ha mai abbandonato la sua attività.
“Se ci fosse qualcuno che volesse raccogliere il mio testimone – ha spiegato al giornale telematico cittadino – gli donerei tutto e con enorme piacere. Venga a trovarmi, si renda conto di ciò che si trova nel mio salone e, se gli piace, lo tenga per sé per lavorare, altrimenti lo sostituisca”.
Lui riceve ancora su appuntamento e guarda quella sala di via Sant’Elia con gli occhi innamorati di un tempo, quando appena 14enne era divenuto addirittura titolare d’impresa. Da allora sono passati 68 anni. C’è tutta la sua vita in quei pochi metri quadrati, punto di riferimento per tanti coratini, giovani e meno giovani.
“All’epoca, quando iniziai io si poteva diventare titolari così giovani – ha spiegato ancora -. Da allora ho iniziato a lavorare e non ho più smesso. Ora però vorrei dedicarmi alla mia famiglia. Ora che non sono più un ragazzino…”.
“Mi dispiacerebbe chiudere quell’attività – ha confidato non senza commozione -. Sono riferimento per tanti e so che ci sono molti giovani parrucchieri che non possono avviarne una. Ecco, io sono disposto a regalarla a chi ha voglia di lavorare con serietà”, è stata la sua chiosa.