Epatite acuta tra i bimbi, Lopalco: “Non chiamatela ‘misteriosa’ e fate lavorare gli esperti”

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È scattato anche in Italia l’allarme per le epatiti acute, di origine sconosciuta, che colpiscono i bambini sotto i 10 anni. Dopo le notizie arrivate dagli Stati Uniti e da alcune zone dell’Europa – Scozia, Inghilterra e Spagna in primis – con i primi casi sospetti registrati lungo lo Stivale il Ministero della Salute ha inviato una nota alle Regioni, che a loro volta hanno allertato i medici. Anche in Puglia (leggi qui).

Sul tema, questa mattina attraverso i social, si è pronunciato anche l’ex assessore pugliese alla Sanità, Pier Luigi Lopalco. “Le agenzie di sanità pubblica internazionali hanno lanciato l’allarme a causa di un aumento di segnalazioni di epatite acuta in età pediatrica di probabile natura virale – spiega -. L’allarme squilla per gli esperti. Per quelli che per mestiere devono indagare su fatti come questo che, udite udite, ne accadono di continuo”, chiarisce subito l’epidemiologo.

“Ci vuole tempo per definirne la causa e non è escluso che, come avvenuto spesso in passato, la causa resti indefinita. Bisogna aspettare e far lavorare gli esperti – prosegue Lopalco -. Nel frattempo una cosa va fatta: dare la corretta informazione. Definirla epatite misteriosa non fa bene. Si alimentano dietrologie e complottismi. Non c’è nulla di misterioso. Di virus in grado di causare epatite virale ne conosciamo tanti. E alla lista se ne possono aggiungere di nuovi”.

“Si tratta, dunque, di una forma di epatite da causa da accertare – conclude l’esperto -. Lo so, definirla misteriosa attira più attenzione. Ma la verità scientifica non ha bisogno di attenzione mediatica. Ha bisogno di lavoro metodico e meno pressioni si fanno più è probabile che i risultati siano attendibili”.

Al 22 aprile sono giunte in totale 11 segnalazioni che fanno riferimento a pazienti individuati in diverse Regioni italiane (Abruzzo, Emilia Romagna, Lazio, Lombardia, Marche, Sicilia, Toscana e Veneto), si legge nella circolare del ministero della Salute inviata oggi alle regioni, alle strutture sanitarie e ai medici sui casi di epatiti acuta di natura non conosciuta. Solo due sono confermati e ad uno giudicato “possibile” è stato eseguito un trapianto.

Si tratta, si legge nella circolare, di segnalazioni relative a casi sporadici sparsi sul territorio nazionale. Di questi un paziente non rientra nella definizione di caso (ricoverato prima del gennaio 2022), due casi sono in corso di valutazione per possibili ulteriori cause eziologiche, quattro casi sono definibili come “sospetti” (gli esami sono al momento in corso o non definiti), due casi definiti come “possibili” (età superiore ai 10 anni) e due casi sono “confermati”. Diverse Regioni (Campania, Piemonte, Liguria, Valle d’Aosta, Calabria, Puglia) hanno comunicato di non avere al momento casi da segnalare.

“Non è stato identificato alcun legame con il vaccino anti Covid e un questionario somministrato ai casi, su alimenti e abitudini personali, non ha identificato alcuna esposizione comune. Sebbene le indagini di laboratorio abbiano escluso in tutti i casi un’eziologia virale di tipo A, B, C, D ed E, le autorità sanitarie del Regno Unito considerano l’ipotesi infettiva la più probabile, dato il quadro epidemiologico e le caratteristiche cliniche dei casi. Sono state avviate, e sono in corso, anche indagini tossicologiche”.


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