In Puglia si registra una vera e propria impennata delle coltivazioni di avocado, mango e melograni, insieme a tante altre produzioni esotiche di largo consumo come le bacche di aronia, le bacche di goji, le banane e il lime. È quanto emerge da un’analisi di Coldiretti Puglia, in riferimento ai dati diffusi in occasione della terza edizione del Tropical Fruit Congress, con l’aumento del 18% dei consumi di avocado.
“Anche a seguito dei cambiamenti climatici in atto e alla tropicalizzazione si è passati da pochi ettari piantati con i superfrutti esotici ad oltre 500 ettari, con un incremento esponenziale negli ultimi anni – rivela il presidente di Coldiretti Puglia, Savino Muraglia -. Il fenomeno della frutta esotica in Puglia, spinto anche dall’impegno di tanti giovani agricoltori, è un esempio della capacità di innovazione delle imprese agricole pugliesi nel settore ortofrutticolo che troppo spesso viene però ostacolata da un ritardo organizzativo, infrastrutturale e diplomatico”.
In questo contesto, a Castellaneta sono state piantumate altre 32mila piante di avocado, mentre in Salento si parla di 100mila piante di avocado, 8mila piante di mango e altrettante piante di lime. E fanno capolino timidamente anche le coltivazioni di banane 100% made in Puglia. E poi le rosse bacche della Pianta di Goji, spesso definite frutti della salute per le loro funzioni antiossidanti e antiinfiammatorie grazie a sostanze nutritive, rilevate in grande quantità.
Secondo un sondaggio Coldiretti-Ixè, il segmento di mercato della frutta esotica sta crescendo vertiginosamente: oltre 6 consumatori pugliesi su 10 (61%) acquisterebbero banane, manghi, avocado tricolore se li avessero a disposizione invece di quelli stranieri. Il 71% dei cittadini sarebbe inoltre disposto a pagare di più per avere la garanzia dell’origine nazionale dei tropicali. Una scelta motivata dal maggiore grado freschezza, ma anche dal fatto che l’Italia è al vertice della sicurezza alimentare mondiale con il minor numero di prodotti agroalimentari con residui chimici irregolari (0,8%), quota inferiore di 1,6 volte alla media dell’Unione Europea (1,3%) e ben 7 volte a quella dei Paesi extracomunitari (5,5%).
“Quello delle piante tropicali Made in Italy – sottolinea la Coldiretti – è un fenomeno destinato a modificare in maniera profonda i comportamenti di consumo nei prossimi anni, ma anche le scelte produttive delle stesse aziende agricole per gli effetti del surriscaldamento determinati dalle mutazioni del clima. Il 2021 in Italia è stato fino ad ora il dodicesimo anno più caldo della Storia da quando sono iniziate le rilevazioni nel 1800 con una temperatura superiore di 0,69 gradi rispetto alla media storica nei primi 10 mesi secondo elaborazioni Coldiretti su dati Isac Cnr”.
GLI ESOTICI COLTIVATI IN ITALIA
FRUTTO | COSA E’ | DA DOVE ARRIVA |
Avocado | Simile a una pera, usato per salsa guacamole | Centro America |
Mango | Didolce e succoso ricorda la pesca |
Asia meridionale, Australia |
Banana | E’ il frutto esotico più conosciuto | Asia meridionale, Sudamerica, Africa |
Papaya | A metà strada tra una albicocca e un melone | Sudamerica, America centrale, Asia |
Frutto della passione | Profumo intenso, sapore dolce acidulo | Sudamerica, Asia |
Zapote nero | Ricorda nella forma il cachi e nel sapore il cioccolato | America centrale, Asia |
Annona | Ricco di zuccheri, dal sapore acidulo-dolciastro | America centrale, Sudamerica |
Litchi | Piccolo frutto, ricorda l’uva moscato | Asia |
Feijoa | Ha le dimensioni di una piccola prugna | America Latina |
Casimiroa | Ha un sapore che ricorda quello della pesca | Messico |