Lunedì 9 maggio è partito a Bitonto il sistema di raccolta rifiuti porta a porta, con cinque anni di ritardo ad esempio rispetto alle vicine Terlizzi e Giovinazzo, ma anche rispetto ai quartieri a nord di Bari.
Meglio tardi che mai, anche perché è stato realizzato un Centro di raccolta comunale in via delle Nazioni, in piena zona artigianale, propedeutico allo smaltimento di rifiuti ingombranti. Insomma, Bitonto sembrava pronta ad una partenza attesa da diverso tempo.
Sembrava, appunto, perché i bidoni per strada non sono stati rimossi del tutto ed in tanti (troppi), nello scorso fine settimana hanno pensato bene di smaltire qualsiasi tipo di rifiuto nei pressi delle vecchie isole ecologiche. Il risultato è stato nefasto per l’immagine stessa della città, letteralmente invasa in diverse zone da bustoni, plastica, scarti di lavorazioni edili, bottiglie e indifferenziato di ogni sorta.
In molti si sono sentiti autorizzati a svuotare cantine, ripostigli e ricoveri per utensili. Un disastro accompagnato dalle inevitabili polemiche ad un mesetto dalle consultazioni amministrative per l’elezione del sindaco. Inciviltà diffusa senza giustificazione alcuna, facilitata da una falla nell’organizzazione del passaggio dal vecchio sistema di raccolta al nuovo.
Nei prossimi giorni – assicurano dall’amministrazione comunale uscente – la situazione dovrebbe normalizzarsi, con la Sanb, la società che gestisce il servizio in diversi comuni del Nord Barese, pronta a mettere in campo tutte le forze sul territorio per eliminare i bidoni e far davvero partire il sistema porta a porta.
Pesanti sanzioni saranno comminate ai trasgressori. Intanto però l’immagine di Bitonto non ne è uscita certamente migliorata.