Un tratto di costa che va da Pane e pomodoro al lido Il Trullo. L’area individuata per il concorso di idee di Bari Costa Sud è oggi il frutto di decenni di trascuratezza e abusivismo. Un pezzo di terra in cui la ferita inferta dalla presenza dei binari non è mai riuscita a rimarginarsi.
Partendo proprio dal trullo, vecchio stabilimento balneare chiuso da qualche tempo, il tema ricorrente è quello di un rapporto tra questo punto della città e il mare mai decollato. Tante costruzioni quasi sempre abbandonate. Qualcuna è stata occupata abusivamente. Su qualche altra una scritta a chiare lettere dice di non entrare. E noi non ci permettiamo di disobbedire. Le tracce dell’unica attività economica che funziona si trovano abbandonate tra la terra e le erbacce. Spostandosi verso Torre Quetta qualche tentativo di sviluppo appare man mano che ci si muove verso nord. Qualcuno ha già fiutato la trasformazione in atto e sta realizzando i primi complessi di appartamenti.
Superando alcune strane indicazioni e andando oltre il torrente Valenzano i problemi delle aree di Pane e Pomodoro e Parco Perotti sono ben noti. Qui, almeno, c’è qualcosa che dia un’idea di presente. Più complicata, invece, la situazione ripercorrendo il tragitto in senso inverso oltre i binari. In questo spazio compreso tra le aree già urbanizzate del quartiere Japigia e la ferrovia, i terreni agricoli si alternano a qualche edificio abbandonato. In mezzo il grande edificio della Regione Puglia. Più in là, invece sorge il complesso sportivo Bellavista, in parte in funzione in parte chiuso.
Una struttura che nasconde alle spalle un altro complesso sportivo in completo abbandono che prima ospitava il circolo ricreativo provinciale, con campi da tennis e calcetto. Oggi è un monumento al degrado. Una situazione a macchia di leopardo che prosegue fino a Sant’Anna, altro quartiere che attende di prendere una forma definitiva.