“La chiamo dal Comune di Bari e la contatto per un rimborso relativo alla fornitura di energia elettrica”. Una telefonata iniziata così, con tanto di richiesta di dati personali, e finita con il tentativo di rifilare alla vittima di turno un nuovo contratto. A raccontare a Telebari l’ultima trovata nell’ambito delle truffe luce e gas è una cittadina barese di 61enne da sempre legata ai servizi offerti da Amgas. Si chiama Amelia e una decina di giorni fa sul suo smartphone ha ricevuto una chiamata, partita da un altro cellulare, davvero singolare.
“Il numero era visibile, se non ricordo male iniziava con 342 – racconta -. Dall’altra parte del telefono c’era una donna. Mi ha detto di essere una dipendente del Comune di Bari. ‘Stiamo facendo una verifica sulle utenze cittadine e ci risulta che lei abbia pagato una tassa sull’energia elettrica che non avrebbe dovuto pagare’. Ho subito chiesto se si trattasse di un call center, ma la signorina mi ha rassicurato. ‘Stia tranquilla signora, non devo venderle nulla’ mi ha detto. ‘Se è interessata al rimborso, procedo. Altrimenti possiamo chiudere qui. Lei dovrebbe avere indietro 90 euro’. E così ha catturato la mia attenzione”.
Amelia è scettica, ma dall’altra parte riceve rassicurazioni. “Ho fatto alcune obiezioni – spiega -. Ho detto che a mio parere avrei dovuto ricevere una telefonata dal mio gestore, ma la signorina mi ha detto che è il Comune che si occupa di queste cose. Ed io ci sono cascata. Mi ha chiesto i dati di un documento ed io le ho dato quelli della patente. Quando ha iniziato a farfugliare sulla via di residenza, dato sensibile che se la telefonata fosse partita effettivamente dal Comune avrebbe sicuramente recuperato con facilità, il sospetto di essere caduta in una truffa si è fatto più forte”.
Dubbio sciolto definitivamente qualche secondo più tardi. “Una volta azzeccata la mia via, mi ha detto: ‘Perfetto signora, allora adesso riceverà il rimborso con il nuovo contratto di…’ e ha citato un’azienda, diversa da Amgas, che non avevo mai sentito nominare. A quel punto la truffa si è palesata nella sua interezza. ‘È questa società che si occupa dei rimborsi’, mi ha detto. Ma ho subito stoppato la conversazione dicendo a chiare lettere che non avevo alcuna intenzione di cambiare compagnia”. Chiusa la telefonata, quindi, la vittima della truffa ha subito chiamato Amgas al numero di riferimento (leggi qui). “Se vi dovesse arrivare qualcosa, ho spiegato loro – conclude Amelia – sappiate che non è mia intenzione cambiare gestore”.