Moltiplicati i casi di “mani bocca piedi” tra i bambini, i consigli del pediatra: contagiosa per un mese

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Nell’ultimo periodo sembrerebbe esserci stato un aumento della patologia “mani bocca piedi”, una malattia virale causata principalmente dai virus Coxsackie ed Enterovirus, che colpisce soprattutto i bambini fino ai 10 anni di età, ma è possibile che si contagino anche gli adulti.

Il dottor Vito Orazio Pavone, rinomato pediatra gioiese dall’esperienza pluridecennale, ci conferma di aver recentemente rilevato una maggiore diffusione di questa sindrome: “è una malattia esantematica il cui esordio è caratterizzato da febbre e da manifestazioni cutanee quali macchie e papule rosse, che aggrediscono piedi, mani, bocca, interno della bocca e la zona del pannolino nei bimbi più piccoli”, spiega a Telebari. La trasmissione avviene attraverso il contatto con soggetti infetti ovviamente, e quindi tramite la saliva, oppure ci si può infettare toccando superfici inquinate, anche quelle dei bagni, poiché il virus viene espulso con urine e deiezioni corporee.

L’incubazione va da 4 a 8 giorni, ma la contagiosità dura a lungo, addirittura un mese, mentre i sintomi dovrebbero scomparire dopo una decina di giorni. Naturalmente i soggetti più a rischio sono i bimbi che frequentano luoghi di aggregazione e promiscuità come gli asili. Quali sono perciò i consigli per fronteggiare questa patologia fastidiosa, e come devono comportarsi i genitori? “Essendo causata da un virus non esiste una terapia”, ci dice il dottor Pavone, “bisogna controllare la temperatura e utilizzare la tachipirina, va innanzitutto prevenuta la disidratazione, specie nei bambini al di sotto dell’anno di età. Le papule infatti possono essere dolorose e, se localizzate nella bocca, i bambini si rifiutano di mangiare e bere”.

Ma a cosa potrebbe essere dovuto l’incremento di questa malattia e la sua virulenza? “È un discorso molto vasto”, afferma il dottore, “ultimamente stiamo assistendo ad un moltiplicarsi delle infezioni virali, e in particolar modo degli Enterovirus. Ad esempio se vent’anni fa c’era un’epidemia di gastroenterite poche volte all’anno, ora ne abbiamo tutti i mesi. Evidentemente c’è una circolazione del virus molto intensa, e poi dopo l’allentamento delle misure anti-Covid in bambini sono tornati in comunità, e le occasioni di contagio sono aumentate”.

(Foto di Mohamed Hassan da Pixabay)


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