È caos viabilità a Santo Spirito, impossibile trovare parcheggio nei weekend: “Non ne possiamo più”

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Quello stratagemma di inserire il parcheggio a spina di pesce al centro della carreggiata, rendendo di fatto il lungomare Cristoforo Colombo a direzione unica di marcia, non era mai piaciuto ai residenti ed ai commercianti di Santo Spirito.

Col tempo si sono abituati, nell’attesa che finalmente si possa arrivare all’agognato “waterfront”, con pedonalizzazioni, dehors esterni e possibilità di serene passeggiate per i pedoni.

Per ora tutto questo è un vano esercizio di fantasia, poiché nel tratto più bello dell’ex frazione, soprattutto nei fine settimana estivi, sono le automobili a farla da padrone. E soprattutto il flusso veicolare incanalatosi sul lungomare da Palese ha un unico sbocco da via Malta per tornare su via Napoli in direzione Bari centro.

Il Comune ha provato a porre rimedio, invertendo il senso di marcia di via Massari, arteria parallela alla vecchia statale 16 Adriatica, ma il risultato non è stato esaltante o comunque non è servito a decongestionare il sabato e la domenica il traffico su via Napoli.

“Pazienza” predicano da Palazzo di Città ai santospiritesi che sono per antonomasia i residenti del quartiere più riottoso ad incensare il potere barese. Pazienza evidentemente finita, in attesa del completamento dei lavori su via Udine (traversa del lungomare, dove alla concessione edilizia ad un privato hanno fatto seguito gli oneri di urbanizzazione con annessa creazione di parcheggi. Lavori ancora da completarsi).

“Non ne possiamo più – tuona una residente di una traversa del lungomare Cristoforo Colombo -. Vogliamo sapere quando termineranno i cantieri in via Udine e cosa ha riservato per noi il Comune di Bari nei prossimi due anni, dato che nessuno di noi crede ad un nuovo litorale pedonale per il 2024. Non possiamo parcheggiare, non possiamo passeggiare, non possiamo andare avanti così”, ci ha detto dura.

Ancora più marcata la posizione delle associazioni ambientaliste, che puntano il dito contro un flusso di prossimità, che abbassa decisamente il livello dei visitatori, portando solo sporcizia finanche in riva alla battigia, in barba al grande sforzo dei residenti per implementare la raccolta differenziata grazie al sistema porta a porta, mai partito nei quartieri centrali di Bari.

Così l’estate santospiritese è sempre meno quella raccontata in un libro di Valentino Losito e sempre più si caratterizza invece per lunghe code in auto, da tubi di scappamento che ammorbano l’aria rendendo il passeggio poco gradevole, da parcheggi selvaggi finanche sulla pista ciclopedonale (ed il Comune c’entra poco in questo caso) e da tanta, tantissima confusione.

Gli unici a gioire, come sempre accade nell’ex frazione da 30 anni a questa parte, sono i fruitori compulsivi del “mordi e fuggi” e gli artisti del “panzerotto al cofano”, nonché gli esercenti a cui fa comodissimo tutto ciò.

Ed intanto cresce nuovamente, come 20 anni addietro, la voglia di autonomia dal capoluogo in quella parte di nativi che ha sempre visto Bari come matrigna disattenta alle esigenze reali dei locali.

Una partita mai chiusasi davvero.

 

 

 


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