Un costoso apparecchio per la rimozione dei calcoli renali. La mancanza di personale specializzato che se ne occupi e una storia di spreco che si ripete quando il problema sembrava finalmente risolto. La vicenda di cui torniamo ancora a parlare è quella della litotrissia del Policlinico di Bari: un macchinario al servizio dell’Urologia utilizzata per consentire una strada più agevole ai malati di calcolosi.
In realtà dovremmo dire non più utilizzata, almeno a Bari. Perché l’apparecchio c’è, l’Azienda Ospedaliera spende, come è giusto che sia, i soldi per la manutenzione ma non c’è attualmente a disposizione un tecnico di radiologia in grado di farla funzionare. Della vicenda ne avevamo parlato a lungo circa un anno fa, quando il problema, invece, era legato alla possibile ricollocazione del macchinario in un’altra sede anche a causa della trasformazione dell’edificio di Asclepios in Covid Hospital. La direzione, dopo la segnalazione di telebari, si era attivata per risolvere il problema. Ma la ripresa è durata per pochissimo tempo, a causa del venir meno dell’unica unità di personale formata per l’utilizzo del macchinario.
Tra le varie soluzioni proposte la più facilmente percorribile è quella di procedere alla formazione di altri tecnici di radiologia in servizio al Policlinico presso altre strutture che eroghino questo tipo di servizio: la prescelta sarebbe Potenza, ma i tempi sono del tutto incerti. Abbiamo chiesto al Policlinico di Bari di avere chiarimenti ma, a parte le spiegazioni già fornite, non siamo ancora riusciti ad ottenere un’intervista che definisca una tempistica precisa perché si giunga una volta per tutte alla riattivazione del servizio.