Ore 11.06, Bari ricorda le vittime della strage dei treni. “A sei anni dalla tragedia linea ancora non ripristinata”

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Sei anni di dolore, sei anni in attesa di giustizia. Alle 11.05, orario dello scontro tra i due convogli, il sindaco Antonio Decaro, insieme ai sindaci delle comunità coinvolte, ha deposto una corona di fiori e osservato un minuto di silenzio per commemorare le vittime del disastro ferroviario del 12 luglio 2016 sulla tratta Andria-Corato.

“Ricordare il disastro ferroviario sulla tratta Andria Corato, costato la vita a 23 persone, tante quante sono le rose che oggi ho deposto in questo luogo simbolico – ha dichiarato Antonio Decaro – significa per noi mantenere l’impegno alla memoria con le famiglie delle vittime e prendere un impegno per il futuro con la nostra comunità. Una comunità fatta di studenti, lavoratori, famiglie, donne e uomini proprio come le vittime di quella terribile giornata di luglio di sei anni fa. Il nostro impegno deve essere quello di ottenere giustizia che ancora non c’è perché il processo non si è ancora concluso. E allo stesso tempo quello di migliorare le condizioni del servizio ferroviario. Da allora sono stati fatti diversi passi avanti: sicuramente sono aumentati gli standard di sicurezza ferroviaria ma questo, nella maggior parte dei casi, è avvenuto a discapito della velocità dei treni. Non dobbiamo scegliere tra la sicurezza e la velocità dei treni, credo che il diritto alla mobilità sia un diritto di tutti, soprattutto, in alcune zone del nostro Paese. La mobilità rappresenta concretamente una leva per lo sviluppo del nostro territorio”.

“Per questo chiediamo che si continui ad investire per far sì che, anche al Sud, studenti, lavoratori, famiglie e turisti possano contare su infrastrutture sicure ed efficienti, cosicché i sacrifici fatti fino ad oggi non siano inutili e le famiglie delle vittime non sentano che il tempo trascorso o il sacrificio dei loro cari sia stato vano”, ha dichiarato ancora il sindaco.

Alle 11.06 tutti i dirigenti della Filt Cgil, alla presenza del Segretario Generale della Cgil Puglia Pino Gesmundo, riuniti nella sede del Dopolavoro Ferroviario, si sono raccolti in un minuto di silenzio. “Mentre la giustizia sta facendo il suo corso, siamo stati impegnati affinché si intervenisse con celerità sulle infrastrutture di trasporto in modo da garantire a utenti e lavoratori del trasporto ferroviario il massimo della sicurezza nella nostra regione”, commentano il segretario generale della Cgil Puglia, Pino Gesmundo, e il segretario generale della Filt Cgil pugliese, Giuseppe Guagnano. “Ebbene, nonostante le ingenti risorse stanziate, a distanza di sei anni da quella strage la linea non è stata ancora ripristinata. Vorremmo capire perché, se i lavori sono stati terminati, se la centrale operativa è pronta ad entrare in funzione. Parliamo di collegamenti importanti per territorio e numero di persone che abitualmente si spostano su quella linea, soprattutto lavoratori pendolari”.

Tutto questo “mentre siamo destinatari di ingenti risorse dal Ministero dei Trasporti a valere sui fondi del Pnrr per ammodernare il sistema infrastrutturale di trasporto, risorse da investire in progetti e opere celermente. E quanto accade sulla Corato-Andria non lascia certo tranquilli”, aggiungono Gesmundo e Guagnano.

Non certo l’unica tratta che ha bisogno di interventi, se si considera che nella regione su oltre 1.500 km di rete ferroviario 613 km sono a binario semplice, quasi il 40%, così come oltre il 40% della rete non è elettrificata, con quel che significa in termini di mancato abbattimento delle emissioni. Soprattutto, richiamano l’attenzione Cgil e Filt, “tutta la rete deve essere dotata di sistemi di telecontrollo del traffico, per evitare qualsiasi rischio. È necessario accelerare la realizzazione di infrastrutture di trasporto e logistiche per costruire un sistema regionale in grado di garantire la mobilità delle persone e delle merci, collegando meglio la Puglia al resto dell’Italia e dell’Europa, favorendo lo sviluppo e la competitività del territorio, migliorando la qualità della vita, intervenendo sulla sostenibilità ambientale, realizzando condizioni di contesto attrattive per nuovi insediamenti economici”.


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