Luoghi del Cuore del FAI, in corsa anche la Torre Pelosa: edificio simbolo di Torre a Mare

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C’è anche Torre Pelosa, nella marina barese di Torre a Mare, tra i Luoghi del Cuore censiti dal Fondo Ambiente Italiano ed inseriti nella lista di quelli da tutelare e rilanciare.

I “Luoghi del Cuore” è una campagna nazionale che intende accendere i riflettori su quelli da non dimenticare, promossa dal FAI in collaborazione con Intesa Sanpaolo ed è il più importante progetto italiano di sensibilizzazione sul valore del nostro patrimonio che permette ai cittadini di segnalare, attraverso un censimento biennale, ville, monumenti, fabbriche dismesse, chiese e frammenti di paesaggio da non dimenticare e da recuperare. Dopo il censimento, il FAI sostiene i progetti promossi dai territori a favore dei luoghi che hanno raggiunto una soglia minima di voti.

Nelle scorse ore è stata resa nota la classifica parziale ed al 200° posto c’è anche Torre Pelosa a Torre a Mare, che ha ricevuto 168 preferenze. Si può votare con un clic sul sito del FAI oppure in formato cartaceo e si possono promuovere i luoghi del cuore anche attraverso comitati spontanei. Si possono votare più siti, ma il voto esprimibile per un singolo luogo è sempre lo stesso.

Oltre a Torre Pelosa, nel Barese sono in lizza l’area archeologica con la Torre di Castiglione, a Conversano (74ª al momento, 491 preferenze) e la Chiesetta della Madonna della Croce a Gioia del Colle (101° posto con 343 voti).

In testa, con un grande distacco, c’è il Museo dei Misteri a Campobasso (6627), mentre secondo è un luogo da tutelare in Puglia. Si tratta della Chiesetta di San Pietro dei Samari nel Parco di Gallipoli, in Salento, che ha sin qui ottenuto 4799 preferenze. Ben posizionato, al 17° posto, anche l’ex convento dei Cappuccini – Monastero del Terzo Millennio a Mesagne, nel brindisino, che sinora ha racimolato 1741 voti.

TORRE PELOSA, UNA TORRE D’AMARE

Nella frazione Torre a Mare di Bari, intorno al 1500, allo scopo di difendere la costa dalle incursioni dei pirati e dei predoni che infestavano il mare Adriatico, fu edificata una torre di avvistamento, tuttora esistente, al centro della piazza principale. Da allora la località ha preso il nome di “Torre Apellosa” o “Torre Lapillosa”, trasformato successivamente in “Torre Pelosa”, ed è divenuta un piccolo borgo di pescatori che vivevano per lo più in trulli e grotte naturali e riparavano le proprie imbarcazioni nel porticciolo alla foce di lama Giotta. “Torre Pelosa”, dunque, è una Torre di avvistamento costiero realizzata nel XVI secolo a seguito del sacco di Otranto, per ordine del Viceré di Napoli, don Pietro di Toledo. Il sistema di fortificazione, avvistamento e comunicazione lungo la fascia costiera è stato realizzato per arginare le frequenti incursioni saracene e corsare. Come la gran parte delle altre Torri costruite sulle coste dell’Italia meridionale, anche “Torre Pelosa” è stata realizzata seguendo un progetto architettonico unitario per realizzare un sistema permanente di controllo e protezione dagli attacchi provenienti dal mare. La cattiva esecuzione e l’incauta collocazione di alcune Torri che ne minavano le fondamenta, l’inerzia delle successive generazioni, ha causato la perdita di gran parte di tali costruzioni, di cui ne restano a testimonianza solo 16 lungo le coste sulla terra di Bari. “Torre Pelosa” ne rappresenta emblematicamente l’esempio meglio conservato, urbanisticamente ben inserito nel contesto del Borgo marinaro di Torre a Mare, che prende la propria denominazione proprio dalla presenza della suddetta Torre. L’immobile è stato recuperato circa 30 anni or sono e riportato nella sua originaria configurazione architettonica, che ne esalta gli aspetti più significativi di tecnica costruttiva rinascimentale. La “Torre” è fruibile e ospita incontri, mostre, piccoli concerti, iniziative culturali che animano le attività del Borgo. Attualmente Torre a Mare rappresenta un luogo rinomato di vacanza estiva e un attrattore degli interessi turistico/culturali e gastronomici dei cittadini baresi e dei paesi limitrofi. Il Borgo di Torre a Mare vanta, altresì, una ricchissima presenza di siti archeologici e, in particolare, un insediamento portuale di età peuceta. La frequentazione del territorio in età preistorica è ben documentata dalle numerose ricerche che già agli inizi del XX secolo sono state avviate ad opera del Gervasio e successivamente ampliate dal prof. Biancofiore prima, e dal prof. Donato Coppola, in seguito. Un’ampia casistica di tipologie funerarie relative a periodi compresi tra l’Età del bronzo e l’Età preclassica si devono anche agli interventi di archeologia preventiva effettuati dalla Soprintendenza Archeologica a seguito di scavi occasionali per infrastrutture. La “Torre” , dunque, completa una offerta turistico/culturale di rilevante interesse e consente l’aggregazione delle comunità, quale luogo privilegiato di conoscenza del territorio e di riscoperta della propria storia e delle origini dei luoghi.


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