Poco più di 113mila quarte dosi di vaccino anti Covid somministrate dai 50 anni in su in Puglia. Una percentuale risibile rispetto alla platea che per queste fasce di età tocca in totale 1 milione e 200mila persone. La Fondazione Gimbe lancia l’allarme: siamo in ritardo con le quarte dosi, serve un piano per l’autunno inverno. Il dato emerge dagli ultimi numeri forniti dal Ministero e riguarda in realtà tutta l’Italia. La Puglia, in tal senso, è solo una delle tante regioni in cui si registra la medesima situazione.
Una valutazione che al momento non costituisce ancora un vero motivo di preoccupazione considerato che, sebbene la regione sia stata classificata a rischio ‘moderato’, i contagi in quest’ultimo mese di agosto stanno continuando a calare: dopo il picco di 93mila positivi attivi di luglio le curve sono crollate agli attuali 20mila. Stesso dicasi per le ospedalizzazioni ordinarie, scese in un mese su tutta la regione da oltre 500 a circa 250, e quelle in terapia intensiva rimaste pressoché stabili e assestatesi adesso attorno alla quindicina. Un mese di agosto in cui comunque hanno perso la vita in Puglia altre 150 persone, pur considerando la presenza contemporanea di altre patologie.
Il problema è che la circolazione virale è molto è più alta degli altri anni (l’anno scorso in Puglia si contavano poco più di 3.000 positivi attivi contro i circa 20mila di oggi) e sebbene le ultime ondate si siano dimostrate meno aggressive, il rischio di non farsi trovare pronti a riorganizzare in tempi brevi una nuova campagna vaccinale per tutto il paese richiederà un’attenta programmazione da parte delle istituzioni sanitarie.