Il frigorifero è spento, gli avventori da un po’ ormai si devono accontentare della birra calda. Gli altri due impianti di refrigerazione, invece, quelli che contengono i salumi, devono giocoforza rimanere accesi h24. Si fa di necessità virtù nell’enoteca B 89 di Luca Bratta, inserita più volte nelle guide gastronomiche italiane tra le eccellenze del capoluogo pugliese.
Da giorni infatti, sulla vetrina dell’attività in via Crisanzio, due bollette dello stesso periodo ma di anni differenti, raccontano meglio di qualsiasi parola la situazione che in tanti – come Luca – stanno vivendo. Entrambe si riferiscono all’energia elettrica: e se il primo pagamento, che riporta i mesi di luglio e agosto del 2021, ammonta a 476,79 euro, la bolletta di quest’anno (stesso arco temporale) raddoppia, arrivando a 834, 27. Una storia come tante purtroppo, che costringerà Luca, qualora i costi nei prossimi mesi non dovessero abbassarsi, a valutare l’idea della chiusura.
E’ lui stesso a raccontarcelo, lui che giovanissimo ha scelto di rischiare vincendo la scommessa con se stesso, battendo tutti per la qualità dei prodotti e del servizio. Adesso, nonostante i sacrifici fatti, è costretto a prendere in considerazione strade che non avrebbe mai ipotizzato. Sceglie di non rilasciare dichiarazioni in telecamera, “è inutile”, spiega rassegnato mentre racconta anche del contestuale calo delle vendite.
“Negli ultimi mesi ho subito una contrazione di circa il 60 per cento delle vendite – continua – chi fa la spesa ora cerca prevalentemente il risparmio”. Ma non è l’unico, dicevamo. Ci mostra foto e messaggi di colleghi nelle sue stesse condizioni, colleghi che lavorano in altre zone della città, ma uniti a lui da una prospettiva che non appare per nulla rosea.
A questo link, infatti, raccogliamo la preoccupazione delle piccole attività commerciali baresi. E a causa del caro bollette, piangono anche i Comuni: leggi lo sfogo del sindaco che ha deciso di spegnere in anticipo la pubblica illuminazione.