Il terremoto nel Movimento 5 Stelle fa sentire le sue scosse anche in Puglia. In quello che doveva diventare il laboratorio politico sui territori del patto giallo-rosso di Conte si potrebbe consumare l’ultimo capitolo di una resa dei conti tra le anime interne al partito. La scelta di puntare su Mario Draghi è stata la cosiddetta goccia che ha fatto traboccare il vaso e dopo l’addio annunciato dall’ex punto di riferimento Alessandro Di Battista, la fronda dei dissenzienti si è allargata. Nonostante il voto favorevole su Rousseau, secondo il gruppo dei critici il quesito non corrispondeva a quanto poi realmente avvenuto, in molti avevano chiesto di non votare la fiducia.
Da Bari era partito addirittura un documento firmato da 150 tra portavoce e attivisti, tra cui molti nomi importanti a livello locale: da Antonella Laricchia ai 3 consiglieri comunali Carelli, Delle Fontane e Simone, più i 7 consiglieri municipali. Un appello che ha raccolto una bassissima ma pur significativa adesione tra i parlamentari, su cui ora pende la spada di Damocle dell’espulsione. Tra questi ci sono anche la senatrice leccese Barbara Lezzi e l’altamurano Vincenzo Garruti.
In tutto questo il Movimento ha avviato la sua riorganizzazione della governance: al capo politico, ruolo che attualmente è ricoperto dal reggente Vito Crimi, sarà sostituito un Comitato Direttivo composto da 5 persone. Un ruolo per cui la stessa Lezzi ha annunciato di volersi proporre, sebbene in odore di espulsione.
A questo punto c’è da capire cosa ne sarà di coloro che hanno manifestato il dissenso qui in Puglia. La Laricchia, che pure aveva attaccato duramente Crimi su Facebook, difficilmente lascerà la casa pentastellata, nonostante sia ora ai margini in regione con tutti gli altri consiglieri passati in maggioranza con Emiliano. Sul suo profilo Facebook chiede di congelare ogni decisione in attesa del voto per il nuovo Comitato Direttivo affinché “si riporti il M5S sul solco di una forza politica di vero cambiamento”.
Sulla stessa linea il Consigliere al Comune di Bari Italo Carelli: “Non c’è la volontà di uscire dal Movimento, continueremo a mantenere la nostra posizione critica su Governo Draghi ed espulsioni. Del resto – ha poi concluso – se dovessero espellere chi alla Camera e al Senato ha votato no, si dovrebbe avere il coraggio di fare lo stesso con tutti i portavoce d’Italia che hanno contestato questa scelta.”