Noicattaro, irresistibile Sofia e i suoi balletti. “Danzo sulle punte anche in carrozzina”

Nulla è impossibile per colui che osa. Neppure danzare sulle punte, volteggiando sulla carrozzina personalizzata e colorata, come il sorriso della piccola Sofia. “Mamma, racconta che so nuotare da sola con la mia amichetta, senza il vostro aiuto, con la coda da sirena”, ripete la vocina che dall’altra parte del telefono prova a trasmettere la sua forza contagiosa. Valentina e Sofia raccontano la loro storia. A parlare, però, sono le immagini: quei video irresistibili che, da Tik Tok a Instagram, mettono alla prova sindaci, infermieri, perfino suore nei balletti ‘virali’.

A lanciare le sfide ballerine è la piccola Sofia Tansella, sette anni, nata a Noicattaro da papà Giuseppe e mamma Valentina Cardascia. “Quando è nata, era apparentemente una bambina sana – ricorda mamma Valentina – ma ha la Sma, l’atrofia muscolare spinale, una malattia genetica rara, perché io e il papà siamo portatori sani”. La diagnosi è arrivata quasi subito. “Abbiamo notato immediatamente che qualcosa non andava – Era cicciottella, non ha mai gattonato e non si reggeva in piedi. Ecco perché a nove, dieci mesi l’ho iscritta a un corso di nuoto neonatale e l’istruttrice ha confermato i nostri dubbi, indirizzandoci dalla fisioterapista”.

La diagnosi è stata confermata a 17 mesi dopo le visite a Firenze e al Gemelli di Roma: Sofia è ora seguita anche dal centro Nemo, che accompagna centinaia di famiglie con bambini affetti da Sma. “All’epoca non c’era alcuna cura – dice mamma Valentina – ma per fortuna dall’età di tre anni Sofia fa ogni quattro mesi un’infusione Spinraza, che rallenta notevolmente la degenerazione della malattia e, di contro, porta notevoli progressi”.

Il migliore motore di Sofia, però, è la sua positività travolgente. “Sofia frequenta la seconda elementare, fa la modella, ama ballare e cantare – sorride Valentina – Ha voluto a tutti i costi iscriversi al corso di danza, prima classica e ora moderna. Per me all’inizio è stata una scommessa, ho voluto metterla di fronte agli ostacoli che ero certa avrebbe superato”. E in effetti la piccola (grande) Sofia non si è mai arresa. “Ha trovato la sua strada originale e personalizzata, ha svolto perfino gli esercizi sulle punte, e ora con la danza moderna punta molto sulle braccia”, è la soddisfazione di mamma Valentina, sempre pronta a sostenere Sofia durante le lezioni. Il lockdown della pandemia ha aperto nuove frontiere. Sofia e i suoi favolosi balletti sono sbarcati su Tik Tok e su Instagram, col nome d’arte “La Smagnifica Sofia”: un like alle sue pagine è la migliore infusione di buon umore.

Bari, test Covid ‘fai da te’ da 4 a 12 euro. La denuncia: “Basta speculazioni”

Stesso test, prezzi differenti: anche raddoppiati o triplicati. Nelle ore frenetiche di corsa disperata al tampone, in tanti si affidano ai test ‘fai da te’ acquistabili nelle farmacie o negli ipermercati, ma con costi decisamente diversi. “La differenza tra questi due tamponi è che il primo me l’ha venduto a 12 euro chi ha pensato bene di ricominciare a fare soldi facili, l’altro a 4,90 chi ha preferito restare onesto, per ora”, è la denuncia social di una cittadina barese, che raccoglie decine di commenti.

Da giorni, infatti, è partita la caccia al tampone per le cene di Capodanno, che rende introvabili i kit rapidi e complicatissimo prenotare un tampone nei laboratori o in farmacia. In Puglia, inoltre, si è appena raggiunto il record dei contagi da inizio pandemia.
L’allarme scorte e prezzi riguarda soprattutto i kit fai da te. Il test domestico è venduto nelle farmacie, nei supermercati e online, e ha visto lievitare i prezzi con notevoli differenze. Meno di cinque euro a confezione nella farmacia Coop – denuncia la ragazza – ma anche dieci, dodici euro nelle farmacie. Non è l’unica segnalazione di questo tipo: un altro ragazzo barese, rientrato da poco da Portogallo, fa notare come all’estero lo stesso kit pagato a Bari 18 euro, si trovi al supermercato a due euro.

 

Covid, un anno fa i primi vaccini sbarcavano a Bari: il video del “V Day”

Alle 8 del mattino le prime 505 dosi destinate alla Puglia arrivavano alla Farmacia del Policlinico. Poche ore prima, alle 22 di Santo Stefano, le dosi sigillate e scortate dalle forze di polizia atterravano all’Aeroporto di Bari.

Un anno fa era il ‘V Day’, la giornata destinata ai primi vaccini per gli operatori sanitari in tutta Italia: il 27 dicembre 2020 la storia della pandemia voltava pagina, o almeno una pagina delle tante scritte e ancora da scrivere. Ripercorriamo quella giornata, a un anno di distanza, con il servizio di Barbara Cirillo.

Bari, corsa ai vaccini nelle scuole. La preside della Mazzini: “Facciamo qualcosa per la comunità”

Una lunga fila, che inizia davanti all’ingresso della scuola e termina su corso Italia, a ridosso della stazione Fal. Il segnale della mobilitazione delle famiglie, che in maniera massiccia si sono prenotate per le vaccinazioni dei bambini. “In tanti si sono aggiunti all’ultimo e si sono presentati questa mattina a scuola, anche senza prenotazione”, constata Maria Dentamaro, la preside del comprensivo Mazzini Modugno nel centro di Bari, da cui arrivano immagini di lunghe code dei piccoli alunni per le vaccinazioni.

La campagna vaccinale dei bambini e dei ragazzi, infatti, prosegue senza sosta anche nel cuore delle vacanze natalizie. “A partire da oggi, lunedì 27 dicembre, i ragazzi e le ragazze tra i 16 e i 17 anni possono prenotare la terza dose di vaccino attraverso il portale www.lapugliativaccina.it – ricorda con un post social la Regione Puglia – La somministrazione della dose di richiamo può avvenire dopo 5 mesi dal completamento del primo ciclo vaccinale oppure, in caso di infezione pregressa, dal primo tampone positivo. Il richiamo del vaccino è disponibile anche per le persone tra 12 e i 15 anni, con elevata fragilità motivata da patologie concomitanti o preesistenti”.

Intanto le scuole restano aperte durante le vacanze di Natale, nel ruolo di hub vaccinali. “Avevamo registrato l’adesione di 267 bambini, i cui genitori hanno mostrato da subito interesse – spiega la preside della Mazzini Modugno, Maria Dentamaro – Si tratta della metà della platea interessata, molto probabilmente in tanti si sono aggiunti oggi anche senza avere inviato la formale adesione. La lunga coda arriva sino ai binari della stazione, le nostre insegnanti si sono attivate per intrattenere i bambini, suddivisi per fasce d’età”. I più piccoli sono stati convocati alle prime ore del mattino, per evitare di stancarli troppo nell’attesa. “Sono molto contenta, abbiamo fatto qualcosa per la comunità – commenta la preside – Preciso che non abbiamo fatto pressione di alcun genere, le famiglie hanno aderito spontaneamente e convintamente”.

Bari, scontro tra Decaro e venditore abusivo di birre. Il sindaco: “Andate via, non comandate più”

Uno scontro verbale, che si fa acceso quando la Polizia locale sequestra 900 bottiglie di birra e scatta la sanzione da 5mila euro. “Andate via, questa città è cambiata, non comandate più voi: non abbiamo paura di voi”, ripete il sindaco Antonio Decaro, all’uomo che con il tre ruote viene sorpreso a vendere birre in vetro, nonostante l’ordinanza sindacale che lo vieta.
L’episodio avviene al molo San Nicola, meta gettonata dei baresi alla Vigilia, nel cuore della movida del 24 dicembre. “Una volta al mese lavoriamo, non toglietemi la merce”, urla l’uomo. Poi il riferimento alla scorta del sindaco. Al venditore abusivo arriva un verbale da 5mila euro e un sequestro di 900 birre in vetro. La polizia locale, inoltre, procede con denuncia per oltraggio.