“Simba purtroppo non c’è più. È stato ritrovato, ma purtroppo è volato in cielo”. Gli aggiornamenti sul labrador di 4 anni scomparso una settimana fa a Conversano (qui la notizia) arrivano dai tanti gruppi social che in questi giorni avevano cercato di aiutare la famiglia a rintracciare il cane. Nelle ore immediatamente successive alla scomparsa era stato ritrovato senza vita il fratello di Simba: Zeus, pure lui allontanatosi dalla villa dei suoi padroni mercoledì scorso. In queste ore, dopo incessanti ricerche portate avanti anche con l’aiuto delle guardie zoofile della città metropolitana, il ritrovamento di Simba.
Struggente, sempre sui social, il ricordo della famiglia dei due cani. “Era il giorno di Natale, in casa c’erano ospiti – scrive Michele – ricordo quel giorno come se fosse ieri. Vi ho visti nascere e, quando vostra madre vi partoriva e rompeva la placenta, io ed i famigliari più stretti alternandoci vi pulivamo con asciugamani in cotone che appoggiavamo sui caloriferi per tenervi al caldo. Ricordo ancora quel caldo boia che c’era in quella stanza. Ogni tanto qualche ospite veniva a spiarvi perché quello che stava accadendo quella sera era qualcosa di straordinario, meraviglioso. Un’esperienza da brividi che ti lascia un segno indelebile”.
“Ho tradito anche mia moglie con vostra madre – scrive ancora Michele – perché i primi sei giorni ho dormito con lei, se così si può dire, prendendomi cura di voi. Piano piano siete cresciuti combinandone di tutti colori. Dopo il terzo mese, uno ad uno, i vostri fratellini sono andati via lasciando un grande vuoto. E poi siete rimasti voi due. Esattamente voi, Simba e Zeus, e non perché nessuno vi voleva con sé, ma perché io vi avevo scelto”.
“Il tempo passava, abbiamo scelto di vendere la casa per comprare una villa e darvi la possibilità di avere più spazio – continua Michele nella sua lettera -. Non avete mai socializzato con i vostri simili, idem con gli umani. Per questo pensavate che al di fuori di quel cancello c’era un mondo da scoprire. Invece avete trovato la morte. Ma avevate un cuore e un’anima da donarci infinita, un amore che alcuni umani non potevano e non possono decifrare e quantificare”.
“Questa villa adesso sembra deserta – conclude Michele -. Voi due portavate gioia dopo giornate infinite di lavoro. Eravate luce nei giorni bui. Mi mancate, ma sono riuscito a mantenere la promessa a mia moglie e alle mie figlie che, vivi o morti, vi avrei riportato a casa. Nella vostra casa. E così è stato, anche se non mi perdonerò mai quello che è successo. In questa storia voglio che la gente sappia quanto vi ho amato e quanto mi mancherete. Vegliate da lassù vostra madre e il vostro fratellastro Omar. Il vostro papà”.