Quando mi risponde al telefono Gaia è a Torre a Mare, sta approfittando di questa intervista telefonica per prendere un po’ di sole tra una call di lavoro e l’altra. La dimensione lavorativa ha giocato nella vita di Gaia Costantino un ruolo importante, portandola lontano da Bari per quindici anni. Una dimensione importante l’ha avuta anche il mare, che è tra i motivi che l’hanno riportata qui da Milano facendole lasciare un prestigioso ruolo da manager in Amazon, ma non è il solo.
“Sono tornata a Bari dopo il primo lockdown”, mi racconta, “e il mio più grande timore era quello di non trovare scambi da un punto di vista personale e professionale. I miei amici di sempre sono andati via e le persone che sono rimaste hanno avuto percorsi professionali differenti. Poi però ho visto che la città era cambiata rispetto a quando ero una ragazzina. Ho trovato un ecosistema di persone indipendenti, inclusive, innovative con una cultura dello scambio e della comunità. Nel 2021 alla fine l’ho fatto: ho lasciato il mio lavoro a Milano e ora sono tornata qui a Bari. Adesso mi occupo di consulenza e formazione e lavoro in remote working”.
Il remote working, e non smart working come Gaia ci tiene a sottolinearmi, è alla base di questa rivoluzione personale e territoriale. “Anche se lavoriamo da qui non abbiamo ancora molti clienti pugliesi, ma non ci scoraggiamo. Il remote working porta tanto valore perché permette a nuove competenze di arrivare sul territorio e quando quelle competenze si incontrano può nascere nuova impresa”.
Fare impresa al Sud è complesso già normalmente, purtroppo lo è ancora di più per delle giovani donne. “Ci sono dei compromessi che non vogliamo più accettare. Due donne su tre in Puglia non lavorano e in Puglia nel 2020 solo una start up su dieci è stata fondata da donne. Questo porta a un impoverimento di tutto il territorio: è ormai dimostrato che la presenza femminile nell’imprenditoria porta a risultati migliori e non perché le donne sono più brave, ma perché c’è bisogno di diversità ed inclusione”.
Sono sei le professioniste che hanno dato vita con Gaia a Puglia Women Lead, associazione di promozione sociale con l’obiettivo di intervenire proprio sull’occupazione e l’imprenditoria femminile. “C’era bisogno di agire e abbiamo deciso di farlo. Se non noi chi? Vogliamo partire dalle competenze digitali: c’è grande richiesta di competenze e poche professionalità. Vogliamo dare l’opportunità a donne e ragazze laureate o disoccupate di formarsi nell’ambito It per guadagnarsi la propria indipendenza, ma questo non ci basta. Il nostro secondo obiettivo è quello di guidare, formare e fare mentoring alle donne che vogliono lanciarsi nel mondo dell’impresa. Vogliamo creare insieme a tutti gli attori dell’ecosistema Puglia un contesto favorevole, dove questo sviluppo possa avvenire comprendendo anche servizi alla famiglia e alle persone per far crescere la regione del nostro cuore”.
Travolto dalla voglia e dall’entusiasmo di Gaia non posso che pensare alle tante ragazze che oggi invece vanno via dalla nostra città e dalla nostra regione. Le chiedo un consiglio per loro. “Il mio consiglio è di continuare a stare fuori finché vogliono e di farsi le ossa, ma poi tornate qui che abbiamo bisogno del vostro valore”.