Ci sono legami invisibili agli occhi, eppure saldi come acciaio. Combinazioni rare, che però quando succedono colorano il cielo di verde speranza. Nei corridoi dell’Università di Bari, tutti li chiamano “quelli del cerchio magico”. E in effetti magica è la sintonia che lega Antonio, Pasquale, Umberto, Lucia, Saverio e Anna. “Come in una circonferenza, tutti i punti sono equidistanti dal centro e ruotano intorno al centro stesso – racconta Umberto – Così il nostro centro è Antonio, che aggrega, unisce, è il fulcro di un’amicizia che va oltre i banchi delle aule universitarie”.
Cosa c’entra l’amicizia con l’università? Tanto, forse tutto. Per fortuna, ancora. La storia che vi raccontiamo ha il suo motore in Antonio. Ventitré anni, memoria inossidabile, Antonio Losavio è un ragazzo autistico “ad alto funzionamento cognitivo”. Quando si è iscritto in prima elementare, l’obiettivo era terminare gli studi della scuola primaria mettendo in fila una frase di senso compiuto: oggi Antonio è laureando in Storia con una tesi su “Aldo Moro costituzionalista”, traguardo unico in Puglia (e tra i primi in Italia).
Il successo del grande uomo, nasconde la cura, la dedizione, gli stimoli e la passione di una grande donna. Una gigante, senza giri di parole. È Lucia Mastrangelo, la mamma di Antonio, una vera forza della natura. Cinquantanni, imprenditrice agricola, Lucia è stata costretta ad abbandonare gli studi dopo la terza media per dedicarsi all’azienda di famiglia, che oggi porta avanti con la mamma settantenne. “Trattori e motoseghe sono il mio pane quotidiano, perché gestisco venti ettari a Castellana tra olive, mandorle e ciliegie – sorride – Prima di tutto, però, c’è sempre Antonio. Ho creduto in lui da subito, ho sempre saputo che poteva farcela, e i suoi traguardi sono una continua conferma”.
Lucia è una studentessa ‘per osmosi’, al fianco di Antonio ovunque, trainante e trainata. Le sue parole d’ordine sono precise, e messe in pratica nella vita quotidiana. “Positività, innanzitutto, perché credo che sia necessario circondarsi di persone stimolanti – spiega – e collaborazione, in quanto solo con la giusta sintonia tra scuola, famiglia e centri di riabilitazione Antonio ha potuto raggiungere i suoi obiettivi”. Lucia è calamita di sorrisi e di energie positive: il suo lavoro su Antonio ha permesso di combattere l’isolamento in cui l’autismo può rinchiudere, e portato il giovane studente a esprimere liberamente le sue emozioni (la conquista, forse, più sudata di tutte).
La forza centripeta di Lucia e Antonio, non poteva farsi sfuggire due studenti speciali come Umberto e Pasquale. Entrambi pensionati e iscritti alla Specialistica, Umberto si è laureato alla triennale in Storia alla soglia dei settant’anni, dopo una vita trascorsa a Gallarate da manager di una società finanziaria. “Qualche anno fa sono tornato a Trani, mia città d’origine, e ho deciso di coltivare la curiosità – ci dice Umberto Di Bari – Nella seconda vita non potevo trovare compagni di viaggio migliori”. La sintonia è nata grazie all’empatia, e abbatte anche la differenza d’età. “La nostra è un’amicizia vera, che supera i confini delle aule di studio – confessa Pasquale De Santis, sessantenne ex ufficiale di Marina – Non esiste pietismo, non siamo mai stati mossi da spirito compassionevole, ma siamo tutti protagonisti di una relazione basata su dare e avere, in uno scambio e arricchimento reciproco”.
A chiudere il cerchio ci sono Saverio Scavo e Anna Martina, studenti rispettivamente di Storia e Medicina, che hanno conosciuto Antonio e la speciale squadra grazie al progetto di tutoraggio dell’Università di Bari. Il “cerchio magico” non passa certo inosservato. “Sono da stimolo alle lezioni, intervengono, ricordano a tutti che l’università è luogo di inclusione, amore per lo studio e passione”, assicura la professoressa di Letteratura italiana, Lea Durante, che nella trasmissione Telebari social night racconta questa speciale storia. La puntata completa con intervista alla docente a questo link.