“Dai dolmen al castello di Santo Stefano, vi racconto la Puglia sottovalutata da scoprire”: i consigli della giovane guida

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Puglia sempre più turistica, come dimostrano i numeri di presenze internazionali, la percezione di chi abita luoghi ormai popolarissimi, la difficoltà di trovare stanze libere, non solo d’estate. Ma è davvero tutto conosciuto? Ci sono angoli ancora inesplorati o poco valorizzati?

Ad aiutarci a rispondere a queste domande è Vito Clarizio, una giovane guida turistica freelance. 
La sua attività è iniziata nel 2018 dopo aver preso il patentino, e dopo il Covid “condividere bellezze” facendo la guida turistica è diventata la sua missione principale. “È la costa ovviamente a essere la più quotata”, esordisce Vito. La Valle d’Itria rimane intoccabile (lo sappiamo), e Alberobello resta la sua punta di diamante. Ma negli ultimi anni, anche Bari è diventata una delle mete turistiche più ambite. “Prima Bari era considerata città di passaggio, anche per la sua vicinanza all’aeroporto – racconta Vito – secondo gli ultimi report, adesso è invece al secondo posto dei luoghi più visitati, seconda solo all’inarrivabile Vieste”.

Tuttavia ci sono tantissime zone poco “battute”, in particolare nell’entroterra e nelle località con tanta storia da scoprire. “Non pensiamo solo al Medioevo – spiega Vito – C’è molto di società preromane, da cui si è poi sviluppata tutta la nostra storia”. Tra tutte le bellezze dimenticate, spiccano il dolmen di Giovinazzo, una tomba a galleria, il castello di Sannicandro e di Santo Stefano, e Monte Sannace.

“Di dolmen ce ne sono sparsi nel Salento e nel nord barese, in particolare nella zona di Bisceglie – consiglia Vito – Quello di Giovinazzo è davvero suggestivo e molto sottovalutato. Il loro valore storico è immenso, in quanto lo studio delle camere mortuarie ci fornisce indizi importantissimi sulla storia di un popolo. Alcuni di questi dolmen risalgono addirittura all’Età del Bronzo”. Ci sono poi i castelli. “Il castello di Sannicandro è un po’ più conosciuto, qualche volta viene visitato. Sono però spesso solo persone del posto a volere riscoprire la loro realtà. I turisti non ne sono proprio a conoscenza, complice anche la distanza dai principali luoghi di interesse”.

“Monte Sannace invece è una bella scoperta anche per me, l’ho visitata recentemente – confessa la giovane guida – Qui si trovano i resti dell’antica Thuriae, civiltà che si è poi sviluppata sui colli tra Gioia del Colle e Turi”. Visitando la zona possiamo osservare capanne e case vere e proprie, un’acropoli che lascia intravedere i resti di un tempio. “Nelle tombe ritroviamo anche tracce di pittura, traccia evidente dell’evoluzione ellenistica”. Più di tutte le altre, Monte Sannace potrebbe essere inclusa in tour turistici già esistenti, insieme al castello di Gioia del Colle, al cui interno si trova un importante Museo Archeologico sulle civiltà preromane.

Ma ancora, ci racconta Vito, un’altra località da non sottovalutare è il castello di Santo Stefano, abbazia fortificata al sud di Monopoli: un luogo per molto tempo dimenticato, che ultimamente si sta riscoprendo, anche grazie alla sua vicinanza a Porto Ghiacciolo, uno dei lidi più conosciuti. Le reliquie del santo un tempo erano conservate in questo castello, poi furono spostate (lontano dal mare) nella città di Putignano. Questo passaggio incuriosisce i cittadini, che rievocano lo spostamento dando vita a una parata (la prima delle famose parate del carnevale di Putignano).

“E’ difficile pensare di inserire queste bellezze nei circuiti turistici classici. Ma potrebbe si potrebbero immaginare come tappe di tour in bicicletta o di trekking – riflette Vito – Dopo il Covid, il cicloturismo e il trekking nelle nostre terre sono diventati sempre più quotati. Quel che già avveniva in altre regioni, adesso è anche qui una delle modalità prediletta da turisti e pugliesi per le visite”.


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