Bari, vagano per giorni in zona Stazione. Accolte in un bar: per due ragazze bulgare parte la gara di solidarietà

Convidi

Una storia incredibile di solidarietà e accoglienza ‘dal basso’, che ha permesso di salvare due adolescenti in difficoltà, perse e sole nella nostra città. Tutto è cominciato a pochi metri dalla Stazione centrale di Bari, tra via Sparano e piazza Umberto. Due ragazze bulgare poco più che adolescenti, Rosalba e Angela (nomi di fantasia), una 19 e l’altra 20 anni, vagavano negli scorsi giorni vicino alla Stazione. Sostavano in quella zona nella speranza di trovare un modo per tornare a casa, nel loro Paese di origine, e lanciavano un grido d’aiuto silenzioso ignorato da molti. ‘Invisibili’, nell’indifferenza che si diffonde spesso nelle grandi città.

Immerse nel caos della città metropolitana, le due ragazze sono state aiutate da Luca Rutigliano, l’ideatore di Honèst, il contenitore democratico con sede in via Sparano di cui vi abbiamo raccontato qui. La loro storia è nebulosa, ma sappiamo che Rosalba e Angela sono fuggite da una città della Bulgaria, probabilmente nella speranza di trovare un futuro migliore: una volta giunte in Puglia non hanno trovato ciò che cercavano – anzi sono forse incappate in qualcosa di losco – e sono infine giunte a Bari per cercare di rientrare nuovamente nel Paese est-europeo. Senza soldi, senza un tetto, sono rimaste fuori al freddo.

“Ho capito che avevano un problema”, racconta a Telebari Luca, “e ho offerto a entrambe da mangiare e da bere”. A mobilitarsi non è stato solo lui, ma anche Alessandro Emiliano, che ha contribuito a fare dormire le due ragazze in un albergo, l’imprenditore Onofrio De Carne, il responsabile della sicurezza aeroportuale, il presidente degli Aeroporti di Puglia Antonio Vasile, e tanti altri.

I clienti inoltre, sono stati invitati a offrire un’offerta alle due ragazze invece di pagare il conto, in cambio di un abbraccio. È stata raccolta una somma che permetterà a Rosalba e Angela di poter vivere per qualche tempo senza problemi nella città bulgara in cui si sono dirette, che però non è quella d’origine delle due giovani.

C’è stata insomma una “chiamata alle armi” collettiva: “voglio che la gente sia meno diffidente”, continua Luca, “bisogna lasciare sempre una porta aperta”. Luca ha accudito Rosalba e Angela come se fossero “figlie” sue, ha persino preparato per loro un piatto tipico bulgaro.

Anche gli agenti della Polizia locale intervenuti sono rimasti profondamente colpiti da questa storia, e si sono commossi: Marco Morgese e Annarita Caparro, i nomi dei due “angeli”.

Dopo aver acquistato i biglietti aerei, Luca ha accompagnato le ragazze in aeroporto assieme a uno dei vigili – che in quel momento era fuori servizio – e con l’assistenza della Polizia. Attorno alle due giovani si è creata una rete solidale, una sinergia “made in Puglia” che le ha aiutate a tornare a casa. Ora una volta a settimana invieranno un selfie a Luca, per rassicurarlo sulle loro condizioni. “A Bari erano al sicuro – conclude Luca – La Puglia è la casa di tutti”.


Convidi