Gli ultimi due arrivati si chiamano “Madò” e “Manicomio”, due nuovi locali appena aperti nel rione Madonnella, rispettivamente il 22 e il 15 dicembre. Nel cuore del quartiere, tra via Francesco Saverio Abbrescia e via Marcello Celentano, è nato “Madò, vineria di quartiere”. “Mancava una vineria a Madonnella e ho scelto di aprirla in una strada di confine rispetto al centro e al limite della movida”, racconta il 50enne barese Maurizio Colamonico, proprietario del locale. La sua è una dichiarazione d’intenti che emerge anche dalla scelta del nome e del logo visibili sulla vetrofania: “Madò non è un’ imprecazione né il tipico intercalare barese, ma il nome del rione a metà – spiega il proprietario – E’ iscritto all’interno di un riquadro irregolare che rappresenta il perimetro di Madonnella, riconoscibile in particolare per i lati lunghi, oltre i quali c’è il muro che lo divide dalla ferrovia e il lungomare”.
Incontriamo Maurizio all’esterno del locale che ha arredi essenziali: pochi tavolini e sedute alte in ferro scuro, un fungo per riscaldare e un grande ombrello bianco. Due piccoli alberi di ulivo sul marciapiede creano una barriera tra i clienti e le auto, conferiscono decoro urbano, grazie anche alla presenza di originali posacenere ad opera degli attivisti “Retake-Bari”, e creano l’atmosfera raccolta voluta da Maurizio per la sua piccola vineria. L’interno del locale riprende l’essenzialità dell’esterno e conserva la sua struttura originaria: pareti in pietra e soffitto ad arco dal quale pende un lampadario in ferro battuto, che emana una luce soffusa. Non ci sono tavoli, ma solo un bancone dove Maurizio con la sua collaboratrice, la 34enne barese Carolina, accolgono i clienti offrendo loro una ricercata selezione di vini, presenti alle loro spalle e salumi, che pendono dall’alto, tutto di provenienza rigorosamente locale.
Quella di una vineria senza fronzoli è una scelta consapevole, d’altronde Maurizio non è uno che s’improvvisa, con la sua ventennale esperienza nella gestione del ristorante “La Uascezze”, sa come muoversi. “Madò nasce seguendo le orme del ristorante che si trova nella città vecchia – spiega- lontano dalle zone più frequentate e in un posto che ha le sembianze di una grotta più che di un locale patinato. Una combinazione che attrae una clientela adulta che apprezza la possibilità di sorseggiare un calice di vino in un posto tranquillo, lontano dal baccano dei locali della zona Umbertina”.
Ci congediamo da Maurizio e andiamo al civico 56 di via Cardassi, alla volta del “Manicomio. Unconventional drinks & tapas”. Ad accoglierci c’è Brian, 22 anni di Bitonto, nel ruolo della direttrice, che ci accompagna al bancone dove c’è il proprietario, il 29enne, anche lui di Bitonto, Vito Antuofermo, alla cui spalle è esposta una bottigliera con duecento referenze di alcolici, che per il suo locale ha scelto un nome che è tutto un programma. “Ho voluto chiamare il locale ‘Manicomio’ affinché chi viene qui possa sentirsi libero di esprimersi – spiega Vito – Inoltre siamo un team collaudato che lavora insieme da anni. Nella stagione estiva gestiamo bar in località balneari e ho voluto creare un locale che ci rappresenta e dove poterci ‘rinchiudere’ durante i mesi più freddi”.
Il locale è ben curato ma con accorgimenti volutamente bizzarri: una riproduzione della Gioconda con una matita stretta tra il naso e le labbra al cui lato c’è la scritta ‘No flash please!’, ‘Ovunque tu sia…Restaci!’ è un’altra frase che campeggia sulla parete accanto a una tela che rappresenta una nonna con tratti cubisti e soprattutto, un albero genealogico fatto di persone che non hanno alcuna parentela tra loro. “Mentre i clienti sorseggiano un drink – racconta Vito – possono divertirsi immaginando storie che legano i personaggi: l’ex tronista Tina Cipollari urla così tanto che Van Gogh, che le sta accanto, ha dovuto tagliarsi un orecchio. Oltre a messaggi, sparsi per il locale ci sono altri dettagli no sense come il pupazzo del cantante Freddie Mercury e la riproduzione del pallone Wilson del film Cast Away”. È il caso di dire che i ragazzi sanno come divertirsi e far divertire. Vito, Angela, Brian, Andrea e Marianna, tutti poco più che ventenni, con professionalità e allegria fanno proprio un bel gioco di squadra.