“Petali di Rose” (l’Atelier solidale di Gioia del Colle di cui vi avevamo raccontato qui) accoglie a braccia aperte la sua prima sposa. E’ una giovane precaria a scegliere la speciale boutique gioiese: una ragazza di 36 anni che, nonostante le difficoltà economiche, non rinuncia all’abito bianco per il suo grande giorno.
“Grazie a voi sto realizzando il mio sogno – ha esclamato emozionata Marianna (nome di fantasia) – non ci posso credere”. La ragazza, laureata in filosofia e con alle spalle un’esperienza da giornalista, non ha un impiego stabile, lavora part time facendo doposcuola ai ragazzi e proviene da una famiglia che conosce bene il sacrificio. Ha scoperto “Petali di Rose” attraverso i social, e ha immediatamente preso al volo questa occasione percorrendo diversi chilometri per arrivare a Gioia. L’Atelier solidale di Gioia del Colle è nato infatti grazie alla generosità di Angela Antonicelli, ex titolare dello storico negozio di abiti da sposa “Le magie di Camilla”, poi chiuso per Covid (tutta la storia a questo link).
Angela Antonicelli e Rosanna D’Aprile, rispettivamente una rinomata stilista gioiese e la presidente del centro d’ascolto “Dal Silenzio alla Parola”, hanno così creato l’atelier solidale, che cede sottocosto o gratuitamente abiti da sposa a chi non può permettersi di spendere cifre astronomiche. La prima a ricevere il dono più bello è stata Marianna, che ha avuto l’occasione di provare gli splendidi abiti, e si è commossa mentre sfilava davanti ai familiari arrivati con lei. Alla fine della giornata ha confessato: “mi spiace andarmene, si sta così bene qui, vorrei restare con voi ancora e ancora”. Marianna ha ricevuto un abito del valore di 3200 euro, che le è stato ceduto versando un piccolissimo contributo destinato ai fondi dell’associazione, ma per tutte le future spose che volessero scegliere “Petali di Rose” ricordiamo che c’è anche la possibilità di prendere in prestito l’abito in maniera gratuita.
“E’ stato bellissimo, ho vissuto un’esperienza unica – ci ha raccontato commossa Rosanna, da sempre in prima fila nel terzo settore – mi sono immedesimata in lei”. In questo contesto, emerge certamente il vero significato della parola matrimonio, che si spoglia di tutti i lustrini e le pomposità. Nonostante le critiche negative e le parole meschine di chi lo definisce in maniera riduttiva “un atelier dei poveri”, “Petali di Rose” continua a portare avanti la sua missione, e presto Marianna tornerà a Gioia del Colle per la sua seconda prova, ogni giorno più vicina alla realizzazione del suo sogno.