Il miracolo della vita tra le mura domestiche, nell’intimità della casa, circondati dal calore dei propri affetti: anche nel 2022 le neomamme pugliesi scelgono il parto in casa, che oggi è più sicuro rispetto al passato. Enea è l’ultimo nato in famiglia, a San Ferdinando di Puglia, qualche giorno fa: prima di lui, nell’ultimo mese, altri tre bimbi hanno visto la luce non in ospedale a Conversano, Polignano e Locorotondo.
Le antiche tradizioni si rinnovano attraverso le conoscenze mediche e le competenze delle professioniste. Lo sa bene Rosa Campobasso, nota ostetrica barese che svolge assistenza alle partorienti in casa da circa 10 anni, e che assieme alle sue colleghe fa parte di “Nascere in casa si può”, l’Associazione Nazionale Culturale Ostetriche Parto a Domicilio e Casa Maternità.
Rosa Campobasso, che significato ha il parto in casa per un’ostetrica?
“Con il parto in casa un’ostetrica riesce a vedere la fisiologia della nascita nella sua vera espressione, del resto il parto è un evento fisiologico, e di fatto può partorire in casa solo chi ha una gravidanza fisiologica, perché il rischio di complicazioni è molto basso”.
Qual è la differenza rispetto al parto in ospedale?
“A casa è tutto molto intimo, e le professioniste stringono una relazione stretta con la coppia, perché entri a far parte dell’esperienza familiare. Il parto in casa diventa un’esperienza personalizzata in cui si rispettano i bisogni e i tempi, e anche il papà diviene protagonista. È bello vedere questa triade che allo stesso tempo partecipa e accoglie la nascita di un bambino, è un momento totalizzante che mette in campo le competenze sia dell’ostetrica che della mamma e del suo bimbo”.
Quindi per poter partorire in casa ci devono essere i giusti presupposti: in questo modo si va incontro a rischi minori rispetto al passato?
“Sicuramente è diverso, è bello raccogliere ciò che viene dalla nostra storia, però oggi possiamo contare su un controllo delle donne in gravidanza che permette di discernere e capire se la gravidanza è fisiologica, quando è fisiologica le ricerche dicono che il parto è sicuro e i rischi sono bassi, pari al parto in ospedale, e sono comunque evenienze imprevedibili, a cui facciamo fronte qualora si dovessero presentare. In questi casi è immediato il trasferimento in ospedale. Ricordiamo che le ostetriche che assistono in casa sono formate per gestire le emergenze nell’attesa che arrivi l’ambulanza. Oggi abbiamo infatti gli strumenti adatti per fare monitoraggi, ad esempio ascoltando il battito del bambino”.
Oggi quante sono le donne che scelgono di dare alla luce i propri figli in questo modo, e perché?
“C’è da dire che in molte regioni il parto a domicilio è regolamentato e rimborsato, ed è previsto dalla ASL, quindi in alcune zone la richiesta è più alta. Nonostante in Puglia non ci siano agevolazioni, il numero delle partorienti che fanno questa scelta è adeguato alle altre ragioni. Le mie colleghe ed io assistiamo tra le 40 e 50 donne all’anno. Le coppie scelgono il parto in casa perché desiderano vivere un’esperienza di nascita più vicina ai propri bisogni, sono coppie informate e consapevoli. La personalizzazione di questa situazione aiuta ad avere più cura dei particolari: si rispettano a pieno i bisogni del bambino, il contatto pelle a pelle, e alcuni aspetti a cui in ospedale non si dà la giusta importanza a causa di una standardizzazione dell’assistenza”.