Conversano, bimba di 5 anni raccoglie mozziconi dalle aiuole. La mamma: “Lo ha chiesto lei perché è abitudine di famiglia”

Mozziconi di sigarette e plastiche deturpano spesso le nostre strade e gli spazi pubblici, abbruttendo le città e denotando la pigrizia di tutte quelle persone che preferiscono inquinare invece che rispettare l’ambiente e le norme. Eppure sono sempre i più piccoli che ci sorprendono: a Conversano l’inciviltà degli adulti viene combattuta dal gesto di una bimba di soli 5 anni che, munita di guanti e sacchetto, raccoglie i mozziconi di sigarette sotto lo sguardo attento della mamma.

Ed è stata proprio la mamma a pubblicare su Facebook un simpatico post, che vuole essere un monito per i concittadini. In poche ore le sue parole sono diventate virali. “Mia figlia, 5 anni, ci teneva a far sapere alla comunità che si è presa la briga di ripulire le aiuole degli alberi del piazzale in via Rosselli (davanti a Primo Prezzo, per intenderci) dai mozziconi di sigaretta. Signori, se ci è arrivata lei, possono arrivarci tutti. I cestini ci sono, usiamoli!”, ha scritto la mamma della piccola Nicole (nome di fantasia).

La donna ha spiegato a Telebari che quella di raccogliere plastica e cicche è una buona abitudine di famiglia. “Per noi è la normalità e dovrebbe esserlo per tutti – ci ha detto – è pieno di cestini e nessuno li usa, se ognuno di noi facesse qualcosa nel proprio piccolo, sarebbe tutto più ordinato”.

Nicole è stata educata a rispettare il pianeta, ed è stata proprio lei a chiedere alla mamma se poteva andare a raccogliere i mozziconi di sigarette, in alternativa ai cartoni sul tablet. Un gesto spontaneo che sottolinea quanto stia diventando rilevante la questione ambientale per le nuove generazioni: nella speranza che i bambini e i giovani possano costruire un mondo migliore, e riparare ai terribili errori commessi dalle generazioni precedenti.

Bari, Svoltastorie compie 10 anni. I librai: “Ora un nuovo spazio per adolescenti”

La libreria Svoltastorie punto di riferimento del quartiere Carrassi, specializzata nella lettura per ragazzi e ragazze di ogni fascia di età, compie i suoi primi 10 anni. I due librai sono Patrizia Scardigno ed Eugenio Martiradonna, insieme alla terza socia Alessandra Scardigno che li segue da dietro le quinte. “Siamo partiti da zero- raccontano i due librai- ognuno di noi con delle conoscenze diverse. Abbiamo unito il nostro bagaglio culturale e le nostre forze ed è questa la caratteristica che ci ha guidato per tutti questi anni. Stiamo crescendo con le persone che sono venute a trovarci. Questa esperienza ci sta aiutando a migliorare ogni giorno, con maggiore consapevolezza”.

Aprire a Carrassi, in via Volta 37, è stata subito una sfida. “È bello accogliere i consigli che ci danno i clienti, che arricchiscono le nostre conoscenze – continuano i protagonisti dell’avventura Svoltastorie – La nostra è stata sin da subito una sfida, aprire in un luogo che non fosse la zona centrale di Bari. Abbiamo l’abitudine di pensare che il centro sia il posto principale per fare le spese: per questo abbiamo scelto volontariamente una zona dislocata e con il tempo, a nostra sorpresa, il quartiere ci ha risposto positivamente, così come tutta la città. Adesso siamo un punto di riferimento di Carrassi, anche per chi viene da fuori, soprattutto dove non ci sono librerie specializzate. Siamo particolarmente contenti quando vengono persone da quartieri lontani. Spesso vengono per scelta, qualcuno passa casualmente”.

Nel corso degli anni la libreria ha potenziato il rapporto con le scuole, ospitando mostre di illustrazioni, giochi di società, laboratori e occasioni di formazione per grandi e piccoli, letture ad alta voce e incontri con gli autori. “Anche il rapporto con le scuole sta crescendo. In questi dieci anni abbiamo ospitato molte mostre di illustrazioni, con autori importanti e dato spazio, insieme agli insegnanti, a lavori realizzati dai ragazzi – spiegano Eugenio e Patrizia – Una delle iniziative più importanti è stata organizzare incontri con le scolaresche che si concludevano con la creazione di un libro esposto in vetrina”.

La libreria indipendente si vuole contraddistinguere per la libertà di scegliere prodotti editoriali originali e di qualità, lontani dall’ottica mainstream. “L’editoria per ragazzi non ha limiti di età- proseguono i due librai- e ci sono dei romanzi pensati per i piccoli che sono godibilissimi anche dagli adulti. Un libro che riesce a parlare a tutte le età è sicuramente un’ottima lettura. Siamo felici di riconoscerci come libreria indipendente, perché tocchiamo con mano la nostra facoltà di scegliere liberamente la qualità, cercando anche piccoli editori che il mercato non premia. Che sia un romanzo o un albo illustrato, la qualità di un libro per noi è la capacità di avere un linguaggio comprensibile a diverse fasce di età, il nostro lavoro è soprattutto un lavoro di ricerca”.

Con la vittoria del bando “Un negozio non è solo un negozio”, promosso dal Comune di Bari nell’ambito del programma d_Bari 2022-2024”, parte del finanziamento verrà dedicato alla creazione di attività destinate agli adolescenti. “Questo progetto ci consentirà di potenziare nuove attività per gli adolescenti – concludono Eugenio e Patrizia – Per i ragazzi di scuola media iniziano a farsi avanti altri interessi oltre la lettura, per questo finalmente potremmo creare uno spazio più consono alle loro esigenze e non vedremo l’ora di festeggiare tutti insieme questo nuovo traguardo”.

Mensa scolastica, “bambini lasciano frutta perché non sbucciata”. La replica: “Insegnanti devono aiutare”

Una mela al giorno, non toglie il medico di torno perché resta non mangiata negli zainetti degli alunni baresi. E’ la foto denuncia della mamma di uno studente della scuola dell’infanzia, che ha inviato alla redazione di Telebari uno scatto al giorno della frutta portata a casa dal bambino, che – come tutto il resto della classe – non riesce a sbucciarla e dunque a mangiarla durante la mensa scolastica.

La frutta (a fronte del ticket giornaliero pagato per il servizio mensa dalle famiglie) viene comunque inserita negli zainetti da riportare a casa. “Spesso finisce dimenticata – spiega la donna – o comunque non mangiata dai bimbi, che invece sarebbero incentivati a farlo insieme ai compagni di classe a scuola”.

Abbiamo riportato la segnalazione all’assessora alle Politiche educative del Comune di Bari, Paola Romano, nel corso della trasmissione “Sportello Telebari”, dedicata alle denunce dei lettori e telespettatori (scriveteci a redazione@telebari.it per tutti i problemi che volete sottoporci). “Si tratta di una scelta precisa – ha replicato l’assessora – E’ frutta biologica e lavata, non vogliamo somministrare macedonie già pronte, con frutta di inferiore qualità o facilmente ossidabile. Le insegnanti devono aiutare i bambini a sbucciare la frutta, almeno nei primi tempi”. La risposta completa nella video intervista.

 

Bari, la scelta di Mariagrazia. “Cambiati 17 insegnanti di sostegno: terrò mio figlio autistico a casa”

Una scelta difficile, dolorosa, coraggiosa. Dopo anni di battaglie – e in continuità con le stesse – Maria Grazia ha deciso di tenere suo figlio Jacopo a casa. Troppi 17 insegnanti di sostegno cambiati durante il percorso scolastico, diversi anche nel corso dello stesso anno, tutti per nulla preparati sull’autismo.

La storia di Maria Grazia Fiore e di suo figlio Jacopo (16 anni, autistico non verbale) arriva da Bari. “Andando contro ogni principio di buon senso e di inclusione sociale, quest’anno Jacopo resterà a casa invece che andare a scuola – è il post di Maria Grazia Fiore, mamma e insegnante, che ha fatto il giro d’Italia – Ci siamo arresi alla scuola parentale. E’ una sconfitta del sistema, prima ancora che nostra, ma sempre sconfitta è. Tenerlo a casa per proteggerlo dalla scuola, con molta, molta amarezza, ma ci siamo giocati pezzi di salute e di benessere psichico troppo importanti in questi anni. Brindiamo idealmente al sistema scolastico inclusivo ‘più bello del mondo’: noi ci siamo arresi. In bocca al lupo a chi resiste”.

Maria Grazia è stata ospite della prima puntata del nuovo format ‘Sportello Telebari’, dedicato proprio alle segnalazioni dei lettori e dei telespettatori. A rispondere alle richieste di Maria Grazia è intervenuto il direttore dell’Ufficio scolastico provinciale, Giuseppina Lotito.

Bari, ragazzini si spingono sulle auto in corsa: pioggia di segnalazioni. È sfida social?

L’ultima segnalazione arriva da via Sparano, nel centro di Bari. “Gruppi di ragazzini fanno a gara a lanciarsi contro le auto a tutta velocità tra via Sparano e piazza Umberto – racconta un lettore di Telebari.it – e correndo finiscono ovviamente per travolgere le persone che passeggiano”. Da Mola un’altra lettrice conferma. “Sono sbucati davanti a me due ragazzini e hanno iniziato a ballare, mentre altri riprendevano: per fortuna andavo piano con la mia automobile, altrimenti li avrei investiti”.

Sono solo alcune delle testimonianze arrivate a Telebari dopo la pubblicazione della denuncia da parte di una mamma, di un assurdo gioco organizzato da un gruppo di ragazzini su via Gentile (la trovate a questo link). “Ne ho scansato uno per un pelo. Per non investirlo, ho rischiato un frontale con un’altra auto e messo in pericolo la mia vita e quella di mio figlio”. Il racconto, raccolto da Telebari, è di una giovane donna barese e arriva dal quartiere Japigia. “Ero in auto su via Gentile – ci ha spiegato – Per fortuna in città non supero mai i 40 chilometri all’ora, perché all’altezza del Sacrario Militare dei Caduti d’Oltremare mi sono imbattuta in un gruppo di ragazzini che, in una parte della strada piuttosto in ombra, giocava a spingere il malcapitato di turno della comitiva sotto la macchina che in quel momento transitava sulla corsia”.

Una decina, impegnati in un gioco stupido e pericolosissimo, segnalato dalla donna anche al 112. Dopo la pubblicazione dell’articolo, alla redazione sono arrivate numerose segnalazioni da diversi quartieri della città, e anche dalla provincia. Nel murattiano, per esempio, da tempo l’assurda sfida di attraversare via Sparano di corsa, facendo lo slalom tra le auto in transito, sembra essere all’ordine del giorno.

Da Mola una lettrice ci testimonia che “è accaduto a me pochi giorni fa: sono sbucati davanti a me due ragazzini che hanno iniziato a ballare in mezzo alla strada, mentre altri riprendevano – scrive – Andavo piano, essendo strada di paese. Ho frenato e bene com’è andata”.

Che si tratti di una sfida social o di semplici coincidenze, non è facile da stabilire. Certo è che qualche mese fa la Procura di Lecce ha aperto un’inchiesta sul presunto episodio avvenuto a Gallipoli di ‘planking challenge’, l’ennesima sfida social lanciata su TikTok e rivolta ad adolescenti e giovanissimi, che si lanciano pericolosamente sulle auto in corsa. Sembra verosimile dunque l’ipotesi che si tratti almeno di qualcosa di simile. “Siamo consapevoli che parlarne possa creare un effetto emulazione – riflettono i testimoni dell’assurdo gioco che si sono rivolti a Telebari – ma è anche vero che bisogna avvisare gli automobilisti e magari anche allertare le famiglie, affinché tengano alta la guardia”.

(Immagine repertorio Telebari)