Giochi rotti e usati in dono ai bimbi malati di Oncoematologia, Apleti denuncia: “Se li regalassero ai vostri figli?”

Prima la gioia per l’incredibile numero di richieste di consegna doni, poi la scoperta; molti giocattoli, regalati dalle famiglie ai bimbi ricoverati nel reparto di Oncoematologia pediatrica del Policlinico di Bari erano “rotti, usati più volte, quindi non a norma”. La denuncia arriva dall’Apleti, l’Associazione Pugliese per la Lotta contro le Emopatie e i Tumori nell’Infanzia, che ogni anno, in occasioni come Natale e Pasqua, si impegna per raccogliere doni per i piccoli malati ricoverati in ospedale.

“A tutti quelli che hanno garantito un gioco o un dolce degno del reparto visitato diciamo ‘grazie’ – scrivono in una nota i volontari – Ma un monito va a chi non ha rispettato le regole che la nostra associazione ben specifica nel momento in cui viene fissato l’appuntamento per la consegna”.

Apleti ha sottolineato che i doni e i giocattoli “devono essere nuovi e sigillati. I nostri “ospiti” lottano ogni giorno per la vita e soprattutto non chiedono nulla. Il rispetto costante delle norme igieniche che in era pandemica abbiamo imparato bene a definire, vale tre volte tanto nei reparti delicati come il nostro”. Per questo motivo, tutti i giocattoli già usati, con difetti o rotti non potranno essere utilizzati dai bambini del reparto.

“E se li avessero regalati ai vostri figli? – continua la nota – Apleti non può controllare ciò che le belle carte natalizie nascondono. Apleti in questi casi è un mezzo. Diamo per certa la buona fede del gesto, del regalo, del dono, ma con chi è affetto da patologie oncologiche non si può essere leggeri”.

Domatore circo Amedeo Orfei azzannato da tigre: il video dell’aggressione

GUARDA IL VIDEO

Un domatore, Ivan Orfei, di 31 anni, del circo “Amedeo Orfei” da qualche giorno installato a Surbo in provincia di Lecce, è stato aggredito e ferito nella serata di giovedì 29 dicembre da una tigre durante lo spettacolo.

Il domatore è stato azzannato mentre si stava esibendo con le sue tigri al centro del tendone, come mostrano i video ripresi dagli spettatori e diventati virali. Condotto in codice rosso da un’ambulanza al Pronto soccorso del Vito Fazzi di Lecce, ha riportato profonde ferite al collo e ad una gamba. Ma non è in pericolo di vita.

Sul posto hanno operato gli agenti della Questura di Lecce. La tigre verrà sottoposta ad analisi veterinarie. Dopo l’incidente lo spettacolo è stato interrotto.

“Non sapersi rifare il letto a 22 anni è normale”, la barese Angelica protagonista del nuovo reality di Netflix

Il reality targato Netflix “Summer Job” ha ufficialmente consacrato Angelica Brattoli come una ‘Paris Hilton’ di Puglia. Ventiduenne, pugliese, Angelica Brattoli è tra i fortunati giovanissimi e ‘viziatissimi’ protagonisti di Summer Job.

Dieci rampolli italiani vengono invitati in Messico per quella che apparentemente sarà la vacanza della loro vita, ma in realtà si troveranno a doversi rimboccare le maniche e per la prima volta nella loro vita dovranno…lavorare. Tra una settimana a Parigi ed una a Courmayeur, Angelica ha inserito in agenda un’ospitata a Telebari Social Night. L’intervista nel nostro video.

Policlinico di Bari, bimbo di 11 anni ha raro tumore al dito: ‘innesto’ lo salva da amputazione

Sarcoma di Ewing, delicato intervento di rimozione del tumore e ricostruzione ossea per un bambino di 11 anni al Policlinico di Bari. Il trattamento classico avrebbe previsto l’amputazione del dito, ma grazie a un approccio multidisciplinare e innovativo con una operazione chirurgica di otto ore è stata rimossa la falange nella sua totalità e innestata una falange dalla banca dell’osso con la micro vascolarizzazione dei tessuti e ricostruzione dell’articolazione.

Una grave forma di tumore, il Sarcoma di Ewing, localizzato nella falange del terzo dito della mano ha colpito un bambino di 11 anni. “Un lungo percorso diagnostico e terapeutico svolto interamente a Bari, con importanti collaborazioni, ha evitato al piccolo paziente e alla sua famiglia i disagi e le spese di una complessa terapia fuori regione”, spiega il dottor Umberto Orsini, referente per l’ortopedia oncologica dell’unità operativa di ortopedia e traumatologia dell’ospedale universitario barese, che ha coordinato il lavoro dell’intera equipe.

La falange affetta dal tumore è stata rimossa nella sua totalità insieme ai tessuti molli limitrofi ed è stata sostituita con un innesto di falange proveniente dalla banca dell’osso attraverso un complesso approccio multidisciplinare che ha visto impegnati per otto ore in sala operatoria i chirurghi ortopedici pediatrici del Giovanni XXIII, i chirurghi plastici e ortopedici del Policlinico di Bari, il dottor Roberto Biagini, oncologo ortopedico dell’Istituto Nazionale Tumori Regina Elena di Roma e della dottoressa Alessia Pagnotta dell’Ospedale Israelitico di Roma.

“L’innesto, che ha ricostruito morfologicamente il difetto osseo ed articolare, aveva lo svantaggio di non essere un tessuto vascolarizzato e vivente, per cui predisposto a possibili rotture o infezioni”, evidenzia la dottoressa Alessia Pagnotta. “A tal fine – continua – è stato rivitalizzato attraverso l’inserimento, al suo interno, di un’arteria mediante una nuova tecnica microchirurgica messa a punto e pubblicata, con risultati molto promettenti realizzando un ‘allograft rivascolarizzato’. Successivamente è stata ricostruita l’articolazione metacarpo-falangea, la più importante per la mobilità del dito ed eseguito un blocco dell’articolazione interfalangea prossimale. In ultimo, è stato eseguito il tempo più importante per restituire la vitalità all’impianto, ovvero la sutura microchirurgica del vaso inserito nell’allograft che è stato connesso all’arteria digitale del bambino”.

“È stato un intervento eccezionale ed innovativo durante il quale la collaborazione fra i vari specialisti e la strumentazione all’avanguardia presente nel blocco operatorio del Policlinico, ha consentito di connettere fra loro vasi di calibro di circa un millimetro con il microscopio operatorio, permettendo all’osso di banca di acquisire nuova vascolarizzazione e vitalità”, aggiunge il professor Michele Maruccia, dell’unità operativa di chirurgia plastica e ricostruttiva del Policlinico di Bari che ha eseguito la fase microchirurgica dell’intervento con la dottoressa Rossella Elia.

Il paziente ha avuto un decorso operatorio regolare e ripresa molto rapida: il referto istologico ha confermato che il tumore è stato asportato nella sua interezza e adesso il piccolo deve affrontare il periodo della riabilitazione per un recupero funzionale ottimale.