In auto con la cocaina, non si ferma all’alt della Polizia e sperona la volante: arrestato a Barletta

Dovrà rispondere di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, resistenza a pubblico ufficiale e danneggiamento aggravato, un 45enne sorvegliato speciale di Barletta arrestato dalla Polizia dopo un inseguimento per le vie della città.

I poliziotti, nel corso di un controllo, avevano notato l’uomo alla guida di un’autovettura. All’alt degli agenti il 45enne non si è fermato e ne è nato un inseguimento. Poco dopo l’uomo si è disfatto di tre grossi involucri lanciandoli dal finestrino, subito recuperati da uno degli agenti, e ha speronato la volante, per poi tentare la fuga a piedi.

Il tentativo però è durato poco perché una decina di metri dopo è stato raggiunto dai poliziotti che hanno trovato e sequestrato circa 300 grammi di cocaina, due bilancini di precisione, due telefoni cellulari privi di scheda SIM e 2.440 euro in contanti.

Due neonate scambiate in culla 33 anni fa, maxi risarcimento di un milione: pagherà la Regione Puglia

Due neonate scambiate in culla, una delle due fa causa alla Regione Puglia e ottiene dal Tribunale civile di Trani un maxi risarcimento di circa un milione di euro. E’ questa la vicenda, definita in primo grado e sulla quale la Regione valuterà se fare appello, di una donna 33enne di Canosa in Puglia che otterrà il risarcimento assieme alla sua vera famiglia (madre, padre e fratello), a cui per 23 anni sono stati impediti i rapporti familiari.

La sentenza – anticipata da Repubblica Bari e riportata da Ansa – arriva a dieci anni dalla scoperta dello scambio in culla di due bambine partorite il 22 giugno 1989 nell’ospedale di Canosa. Una di loro, Caterina (che credeva di aver partorito la bimba chiamata Lorena e invece era la mamma di Antonella) dovrà essere risarcita per 215mila euro, così come il marito, mentre 81mila euro andranno all’altro figlio, “per non aver potuto vivere compiutamente la relazione parentale”.

Ad Antonella, invece, la Regione pagherà circa mezzo milione (a fronte di una richiesta di tre). La madre – ricostruisce il quotidiano – l’ha abbandonata da piccola, il padre l’ha maltrattata al punto da farla finire in orfanotrofio e poi in adozione. Meno difficile la vita dell’altra bambina, Lorena, che ha avuto un rapporto difficile con i genitori. La scoperta della loro vera identità risale al 2012, guardando delle foto su Facebook e notando delle somiglianze tra donne che non avevano alcun legame. I sospetti vengono confermati l’anno successivo con il test del dna che rivela che Antonella è figlia di Caterina e Lorena di Loreta.

Ha la patente revocata da quattro anni ma va in questura in auto, denunciato sorvegliato speciale di 63 anni ad Andria

È arrivato in Questura alla guida di un’auto ma è dovuto andare via chiedendo a un amico di andare a prenderlo e guidare la vettura che aveva usato all’andata perché da oltre quattro anni non può più guidare.

È accaduto ad Andria a un sorvegliato speciale di 63 anni del posto sottoposto all’obbligo di firma e al quale la patente era stata revocata. L’uomo è stato denunciato e dovrà rispondere di violazione degli obblighi e prescrizioni della sorveglianza speciale.

Il 63enne aveva raggiunto le vicinanze degli uffici di via Indipendenza in auto per poi parcheggiarla con lo scopo di non essere scoperto, ma di lui si era accorto un poliziotto che lo conosceva, e conosceva anche i suoi precedenti.

Controlli della Gdf in sei negozi della Bat, scoperti 21 lavoratori in nero e 4 irregolari

In sei attività commerciali con sede a Barletta, Andria e Bisceglie la Guardia di finanza ha scoperto 21 lavoratori in nero e 4 lavoratori irregolari. Nei confronti dei soggetti economici controllati sono state contestate le relative sanzioni amministrative ed è stata avanzata proposta per la sospensione temporanea dell’attività imprenditoriale.

Il controllo nei sei negozi è stato eseguito dai finanzieri del comando provinciale Bat nell’ambito di attività finalizzate al contrasto del “sommerso da lavoro, che costituisce una piaga – dicono gli investigatori – per l’intero sistema economico perché sottrae risorse all’erario, mina gli interessi dei lavoratori, spesso sfruttati, e consente una competizione sleale con le imprese oneste”.

Maltempo, tornado a Molfetta. Coldiretti: “La peggiore estate in dieci anni”

Quella del 2022 è la peggior estate del decennio con il mese di agosto caratterizzato da grandinate, tempeste di fulmini, tornado e nubifragi improvvisi che stanno interessando tutte le province pugliesi a macchia di leopardo, con un impressionante aumento di quasi il 1300% di questi eventi rispetto all’inizio della decade.

E’ quanto emerge dall’analisi della Coldiretti Puglia, sulla base dei dati dell’European Severe Weather Database (Eswd) in riferimento all’ultima ondata di maltempo con un tornado a Molfetta, dopo quello a Montesano Salentino e i violenti nubifragi e grandinate a Torremaggiore e Cerignola, in provincia di Taranto a Grottaglie, Ginosa, Laterza e Manduria, a Leverano nel leccese, ad Erchie e a Francavilla Fontana nel brindisino, a Santeramo e Gioia del Colle nel barese con trombe d’aria e tempeste di fulmini, oltre a chicchi di ghiaccio extra large con alberi sradicati, aziende lesionate, allagamenti, esondazioni e fango e gli agriturismi rimasti isolati per le tempeste di fulmini che hanno colpito gli impianti elettrici.

Campi allagati, raccolti devastati ma anche frane e smottamenti sono gli effetti del maltempo rilevati nelle campagne dal monitoraggio della Coldiretti, con la grandine che è stata l’evento climatico più grave per i danni irreversibili che ha provocato ai raccolti, visto che in una manciata di minuti è in grado di distruggere il lavoro di un anno intero. Il maltempo si abbatte su terreni secchi perla siccità che – evidenzia la Coldiretti regionale – non riescono ad assorbire l’acqua che causa frane e smottamenti in una situazione in cui sono 230 i comuni in Puglia a rischio idrogeologico con pericolo di frane e smottamenti secondo dati Ispra.

I cambiamenti climatici provocano danni perché colpiscono un territorio reso più fragile – sottolinea Coldiretti Puglia – dalla cementificazione e dall’abbandono. Risultano ‘mangiati’ 158.695 ettari in Puglia, dove nel 2021 sono andati persi altri 500 ettari di campagne – sottolinea la Coldiretti Puglia – per colpa della cementificazione e dell’abbandono che ha ridotto la superficie agricola utilizzabile. Su un territorio meno ricco e più fragile per il consumo di suolo, inoltre, si abbattono – aggiunge Coldiretti Puglia – i cambiamenti climatici con le precipitazioni sempre più intense e frequenti, con vere e proprie bombe d’acqua che il terreno non riesce ad assorbire e al siccità che ogni anno aggrava il rischio desertificazione.

La tropicalizzazione del clima, con eventi estremi come nubifragi, grandinate e trombe d’aria che si alternano a lunghi periodi siccitosi – insiste Coldiretti Puglia – indeboliscono e impoveriscono un territorio già fragile.

Di fronte alla tropicalizzazione del clima occorre ridurre il consumo di suolo e organizzarsi per raccogliere l’acqua nei periodi più piovosi per renderla disponibile nei momenti di difficoltà. Per questo sono necessari – conclude Coldiretti – interventi di manutenzione, risparmio, recupero e riciclaggio delle acque con le opere infrastrutturali, potenziando la rete di invasi sui territori, creando bacini e utilizzando anche le ex cave per raccogliere l’acqua piovana in modo da gestirne l’utilizzo quando serve.