Cessione del quinto a forze dell’ordine e militari: guida alla richiesta

La cessione del quinto è una forma di prestito fruibile da parte dei lavoratori dipendenti dei settori privato e pubblico. Tale tipo di prestito si restituisce, nel tempo, attraverso un sistema di trattenute in busta paga, quindi incidendo direttamente sullo stipendio per un quinto di questo e una durata massima di 120 mesi. Trattandosi di una pratica comune e agile, è molto utilizzata ma i vantaggi che offre variano a seconda dell’ambito professionale dei richiedenti.

Una delle categorie di professionisti che può vantare agevolazioni particolari come una minor tassazione a cui è soggetto il prestito ottenuto, riguarda i dipendenti delle Forze dell’Ordine e delle Forze Armate. Non solo, oltre alla tassazione più leggera, beneficiano di un pagamento rateale migliore, in diminuzione, e di una copertura assicurativa obbligatoria che li tutela in caso di sopraggiunta perdita del lavoro o di rischi correlati ad esso, dopo la richiesta del prestito. Grazie all’assicurazione, nonostante il rischio professionale elevato, i tassi di interesse restano ottimali e stabili.

Anche i pensionati possono ricorrere a questa tipologia di prestito intervenendo sulla propria pensione, sempre nel rispetto della percentuale, ovvero un quinto, del reddito pensionistico come precisato sul portale informativo https://www.prestitiecessionedelquinto.com/, da cui è possibile evincere ulteriori dettagli in merito alla formula della cessione, per lavoratori e pensionati, e al calcolo per valutare, ad esempio, quale rata mensile versare per il rientro del proprio prestito.

10 Vantaggi immediati della cessione del quinto

Vantaggi e utilità della cessione del quinto per i dipendenti delle Forze Armate e dell’Ordine sono molto interessanti e consentono di ottenere un determinato finanziamento, ad esempio a sostegno di spese improvvise, costi universitari per gli studi di figli, nipoti, acquisto nuova casa, arredamento, e via discorrendo.

Ecco quali sono le facilitazioni per un prestito da cessione del quinto:

  1. sgravi fiscali
  2. rateizzazione mensile sostenibile, senza pensieri, con prelievo diretto da stipendio/pensione
  3. assicurazione rischio morte inclusa per legge (pensionati e personale in servizio)
  4. restituzione comoda del prestito (la rata non può superare il 20% di stipendio/pensione netto)
  5. iter burocratico semplice e accessibile a tutti
  6. pagamenti stabili mensili per la restituzione del finanziamento
  7. nessun giustificativo per le proprie spese
  8. liquidità priva di ipoteche o garanti
  9. tasso fisso convenzionato
  10. piani di ammortamento da 2 a 10 anni al massimo

Chi può richiedere la cessione del quinto

La cessione del quinto può essere richiesta da tutti i membri, attivi o non, di:

  • Esercito Italiano
  • Polizia di Stato
  • Polizia Locale
  • Marina Militare
  • Aeronautica Militare
  • Corpo Forestale dello Stato
  • Corpo nazionale dei vigili del fuoco
  • Guardia di Finanza
  • Arma dei Carabinieri

In questi casi, chiunque faccia domanda di finanziamento e risulti lavoratore o pensionato di uno di tali corpi, può avvalersi di una specifica convenzione stipulata tra i vari ministeri di riferimento e gli istituti di credito italiani proprio per rendere più appetibile l’accesso alla cessione del quinto con maggior liquidità e rapidità di riscontro.

Come si richiede la cessione del quinto dello stipendio

La modalità di richiesta della cessione del quinto dello stipendio per Forze dell’Ordine e Forze Armate è molto intuitiva e segue un percorso preciso. Innanzitutto è necessario che l’utente interessato abbia sottoscritto un contratto di lavoro a tempo indeterminato con retribuzione continuativa e che possa mostrare all’atto della richiesta.

Oltre al contratto, deve essere iscritto alla Gestione Unitaria delle Prestazioni sociali e creditizie con una contribuzione minima lavorativa di quattro anni nell’Arma di appartenenza.

Fatto questo, presentando documenti di identità in corso di validità e certificazione unica per attestare la retribuzione annua lorda e netta goduta e Tfr (trattamento fine rapporto), può accedere alla convenzione ministeriale.

La prassi per la domanda è standard rispetto a quella di dipendenti di aziende private o pubbliche di ambiti diversi, ma l’ulteriore facilitazione offerta ai lavoratori delle Forze Armate e dell’Ordine è data dalla convenzione tra banche e ministeri.

In media, questa formula è frequente per quei prestiti di breve durata pluriennale che si possono fronteggiare senza eccessivi disagi. Nel caso di pensionati, sempre delle categorie in questione, la durata del contratto di finanziamento non può essere superiore a dieci anni e, nell’eventualità di morte del debitore, viene avanzata dall’Inps, quale ente previdenziale coinvolto, una richiesta di cedibilità del credito nella quale sia riportato l’importo massimo della rata mensile da restituire al finanziatore. Questo ad ulteriore garanzia dell’affidabilità di tale sistema di prestito.

I 6 giochi online più giocati in rete

Quando si parla di mondo online è indubbio che tra tanti elementi, dal lavoro fino all’informazione, tale strumento venga utilizzato per il gioco in tutte le sue “versioni”. Dalle scommesse sportive con Rabona fino ai vari videogiochi che si possano trovare in rete per poter sfidare, in men che non si dica, avversari provenienti da tutto il mondo.

 

Ovviamente ci si trova sempre in un certo range di probabilità, un po’ come quando si tenta la sorte con Rabona, dato che gli esiti non sono mai decisi in partenza. Si può essere bravi o fortunati, ma non va dimenticato che dall’altra parte dello schermo ci sono altri giocatori nelle medesime condizioni.

 

Filosofia spicciola a parte diamo dunque un’occhiata a quali sono i sei giochi online più giocati in rete al momento! E badate bene che abbiamo detto “al momento” proprio perché, chi frequenta Rabona  lo sa bene, la questione è sempre molto “mutevole”.

 

Call of Duty

Naturalmente la serie di Call of Duty non poteva che essere presente! Diretta concorrente, se non vincitrice, sulla saga “rivale”, ovvero quella di Medal of Honor, la versione della Seconda Guerra Mondiale prima e dei conflitti moderni e futuristici dopo ha reso Call of Duty uno dei titoli più desiderati e giocati di sempre soprattutto online. Con il recente arrivo di Warzone 2 poi, la serie ha fatto letteralmente il botto!

 

Fortnite

Nel bene e nel male Fortnite è uno di quei titoli di cui si finisce sempre per parlare. Inizialmente “esclusiva” dei giocatori più giovani, e di quelli più adulti dopo, il titolo di Epic Games sembra sempre in grado di reagire bene ai cambiamenti nel mondo del gaming evolvendosi di conseguenza. Dopo aver eliminato la modalità “Build” è cresciuto con le skin di personaggi dei franchise più noti (come ad esempio Marvel o Star Wars).

 

Minecraft

Un titolo che, nonostante non sia più così chiacchierato come un tempo, rimane comunque un caposaldo per chiunque abbia voglia di crearsi un mondo praticamente da zero a suon di piccone e di pixel grandi come uno scatolone. Rilassante e perfetto per la creatività, Minecraft è ancora lungi dall’andare in pensione.

 

Rabona

Ovviamente non potevamo non inserire Rabona perché il mondo delle scommesse sportive in rete è in costante aumento e, soprattutto dall’arrivo della pandemia in poi, pare che stia facendo sempre più passi da gigante. Naturalmente vi ricordiamo sempre di giocare con moderazione ed in maniera responsabile!

 

Overwatch

Soprattutto con l’arrivo del secondo capitolo, questo battle royale futuristico ha confermato ufficialmente come i giocatori sembrino adorare delle atmosfere simil cartoon condite da personaggi sgargianti, abilità uniche e tante pallottole che volano in aria. Overwatch è dunque una tappa obbligata per chiunque sia in cerca di un po’ di azione!

 

League of Legends

Naturalmente in tutto questo mondo di giochi in rete non poteva certo mancare League of Legends, si tratta pur sempre di una disciplina eSport particolarmente seguita, che è diventato ancora più popolare grazie alla serie su Netflix (Arkane). In questi reami fantasy bisognerà affrontarsi a squadre a suon di incantesimi, colpi di spada e strategia!

Lavorare come freelance: ecco i pro e i contro della scelta

Vorresti cambiare la tua vita lavorativa? Magari sei un dipendente aziendale da molti anni ma vorresti metterti in gioco e diventare “capo di te stesso”. Oppure, sei agli inizi della tua carriera ma vorresti aprire la Partita IVA fin da subito.

Insomma, diventare freelance è una scelta che spesso fa molta paura alle persone, per quali ragioni?

Le motivazioni, in realtà, sono molto semplici: dovrai pagare le tasse e i contributi da solo, non avrai alcuna certezza sullo stipendio alla fine del mese e dovrai occuparti di diversi compiti autonomamente.

Tuttavia, dall’altro lato, avrai una libertà che nessun lavoro dipendente può darti.

Come scegliere se diventare freelance o dipendente?

Per scegliere tra lavoro dipendente o libera professione, dobbiamo analizzare quali sono le differenze tra queste due metodologie di lavoro.

Innanzitutto, ci teniamo a sottolineare che non esiste una scelta giusta ed una sbagliata, ma solo quella corretta per te. Infatti, potresti essere più propenso al lavoro come freelance, oppure la tua personalità e i tuoi obiettivi potrebbero essere più improntati nella direzione del lavoro dipendente.

Tutto dipende dai tuoi obiettivi: se la tua concezione di successo è data dal fatto di non avere capi, poter lavorare dove preferisci e negli orari che preferisci, forse hai la mentalità giusta per essere un freelance.

Al contrario, se intendi il successo come la possibilità di fare strada ed affermarsi in un’azienda, potresti avere le carte in regola per essere un dipendente.

Quali sono i pro e i contro delle due tipologie di carriera? Andiamo a scoprirli insieme.

Pro e contro della vita da freelance e da dipendente

Il primo vantaggio che è comune nel lavoro da dipendente, ma non nei freelance è dato dalla stabilità economica. Infatti, il dipendente ha sempre la certezza di ricevere lo stipendio a fine mese che, nella maggior parte dei casi, è fisso.

Al contrario, un lavoratore autonomo non ha tale certezza: potrebbero capitare periodi di lavoro più intensi, dove i guadagni saranno maggiori rispetto a quelli dei dipendenti e periodi meno pieni di lavoro, con guadagni inferiori.

Inoltre, il dipendente ha anche diritto ad una serie di benefit che non spettano ai freelance, come tredicesima, quattordicesima, malattia, TFR o ferie pagate.

Eppure, coloro che vogliono diventare freelance sono liberi dai vincoli aziendali. Infatti, non hanno un vero e proprio capo ma, dall’altro canto, hanno dei clienti (che possono essere addirittura più esigenti).

Tuttavia, il vero vantaggio di un lavoratore autonomo è che può scegliere con chi collaborare.

Un altro pro che dobbiamo considerare a favore del lavoro autonomo? Sicuramente la possibilità di lavorare nei luoghi e negli orari che preferisci.

Infatti, le 40 ore settimanali che, nella maggior parte dei casi, caratterizzano il lavoro dipendente, non sono valide per i freelance.

Questo può essere sia un pro che un contro: da un lato un freelance potrebbe avere più tempo da dedicare alla sua vita privata ma, dall’altra parte, nei periodi di forte lavoro, potrebbe lavorare più di 40 ore alla settimana.

Vuoi essere un dipendente o un freelance?

Ora che abbiamo analizzato le due tipologie di carriera ti chiediamo: vuoi essere dipendente o freelance?

Prenditi il tuo tempo per decidere e, ricorda, una scelta universalmente giusta non esiste.

Se vuoi entrare nel mondo della libera professione ti consigliamo di contattare un consulente fiscale che saprà indicarti nel dettaglio come muoverti.

Ad esempio, con Fiscozen puoi ricevere una consulenza gratuita e senza impegno con un esperto fiscale al quale fare tutte le tue domande sia sul costo della Partita IVA, sia sulla sua gestione.

Lotteria Italia 2022: come partecipare alle estrazioni giornaliere

La Lotteria Italia 2022 è ufficialmente partita e sono già moltissimi gli italiani che hanno acquistato il proprio biglietto, con la speranza di essere baciati dalla dea bendata ed aggiudicarsi un bel premio in denaro! Quello che in molti ancora non sanno però è che la Lotteria Italia 2022 non prevede esclusivamente l’estrazione finale del 6 gennaio 2023. Chi ha acquistato il biglietto ha anche la possibilità di partecipare all’estrazione dei premi giornalieri, che avviene nel corso della trasmissione televisiva “È sempre mezzogiorno!”. Scopriamo allora nel dettaglio tutto quello che c’è da sapere in merito.

Lotteria Italia 2022: come funzionano le estrazioni giornaliere

Chiunque sia in possesso di un biglietto (digitale o cartaceo) della Lotteria Italia 2022 ha la possibilità di partecipare all’estrazione dei premi giornalieri e dunque di aggiudicarsi una vincita in denaro. A partire dal 3 ottobre 2022 fino al 23 dicembre 2022 i premi vengono comunicati nel corso della trasmissione televisiva “È sempre mezzogiorno!” che va in onda dal lunedì al venerdì alle ore 11:55 su Rai1.

Lotteria Italia 2022: come registrare il biglietto per partecipare alle estrazioni giornaliere

È importante precisare che per partecipare alle estrazioni giornaliere non è sufficiente acquistare un biglietto della Lotteria Italia 2022. È necessario anche effettuare la registrazione, che può avvenire secondo 3 modalità differenti: vediamo insieme quali sono.

Come registrare il biglietto online

La procedura di registrazione del biglietto Lotteria Italia 2022 può essere effettuata comodamente online, all’interno del portale ufficiale oppure utilizzando l’app My Lotteries. Non bisogna fare altro che inserire nell’apposito form i codici del proprio biglietto (numero di serie, numero del biglietto e codice a 10 cifre) ed il proprio numero di telefono. La procedura di registrazione online può essere effettuata fino alle ore 23:59 del 15 dicembre 2022.

Come registrare il biglietto telefonicamente

In alternativa alla procedura online, è possibile registrare il proprio biglietto della Lotteria Italia 2022 ed avere così la possibilità di partecipare alle estrazioni giornaliere anche telefonicamente. In tal caso è sufficiente chiamare il numero 894.444 da un telefono di rete fissa e comunicare il codice da 10 cifre presente sul proprio biglietto. Il costo della chiamata dipende dal proprio operatore telefonico. Uno degli operatori aderenti è TIM ed in tal caso la tariffa è pari a 0,29€.

Come registrare il biglietto con un SMS

Infine, è possibile registrare il proprio biglietto della Lotteria Italia 2022 inviando un SMS al numero 4770770 e scrivendo il codice identificativo di 10 cifre. Sul portale ufficiale dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli (ADM) è possibile consultare l’elenco dei fornitori che aderiscono all’iniziativa, con relativi costi di chiamata e SMS.

Lotteria Italia 2022: quanto si può vincere con le estrazioni giornaliere

I premi in palio nel caso delle estrazioni giornaliere variano a seconda del periodo e sono i seguenti:

  • Il premio giornaliero è pari a 10.000€ dal 3 ottobre 2022 al 16 dicembre 2022;
  • Il premio giornaliero è pari a 20.000€ dal 19 dicembre 2022 al 23 dicembre 2022.

PayPal 2023: tra un anno scatta la tassa dei 10€

Tutti conoscono Paypal e molti lo usano. Dal lontano 1998, anno della sua nascita, e attraverso le numerose evoluzioni vissute nel corso degli anni, PayPal è diventato uno dei sistemi di pagamento più usati e amati del web.

Perché? Perché rende sicure le nostre transazioni, evitando quello che è l’incubo di ogni persona che acquista in rete: il furto dei dati delle proprie carte di credito. 

Perché aprire un conto PayPal

PayPal nasce in un periodo in cui le ricaricabili da usare su internet sono ancora lontane o poco diffuse. L’unico modo per acquistare online era attraverso un bonifico o inserendo direttamente il numero della carta di credito tradizionale. Se questo poteva andare bene per i grandi store, che assicuravano livelli di sicurezza importanti, dissuadeva invece dall’acquistare su siti più piccoli, contribuendo a frenare lo sviluppo dell’e-commerce.

PayPal permetteva e permette di effettuare i pagamenti senza comunicare dati sensibili. Praticamente opera da mediatore finanziario, aggiungendo ai livelli di sicurezza delle transazioni formule di rimborso e assicurative valide sia per i negozianti che per i compratori.

Aprire un conto PayPal è estremamente semplice e intuitivo. Per chi ha dei dubbi, ci sono tantissimi tutorial, ma in questo caso la procedura è così semplice che un approfondimento può servire solo per conoscere funzionalità molto specifiche.

Una volta aperto il conto, gli si associa un conto corrente bancario oppure una carta di credito (circuiti VISA e Mastercard). A questo punto si è pronti per effettuare i pagamenti, che avverranno selezionando l’icona con la P tra le opzioni di pagamento del carrello. Si viene rimandati alla pagina di login di Paypal, si accede con indirizzo email e password selezionati in fase di iscrizione, e si dà l’autorizzazione al pagamento. Tutto estremamente facile e gratuito. 

Le nuove regole dal 2023

Ma non si può mai stare tranquilli. e così scopriamo che Paypal ha deciso di cambiare le regole di utilizzo, inserendo una tassa. Da ottobre 2023, infatti, per i privati entrerà in vigore la nuova regola, che prevede che, a fronte di un periodo di inattività del conto di almeno 12 mesi, PayPal preleverà 10€ direttamente dal nostro account.

È giusto? È sbagliato? Sicuramente è una discontinuità. Quando ci si abitua al tutto gratis, l’introduzione di un balzello è sempre deludente. È come leggere i quotidiani online: prima tutte le sezioni erano in chiaro, ora sempre più spesso è necessario un abbonamento per accedere ai contenuti più interessanti. Lo si comprende, ma nello stesso tempo si fatica ad accettarlo, anche perché si pensa sempre che la pubblicità dovrebbe essere sufficiente a sostenere i costi dei servizi web.

Tornando alla novità PayPal, occorre effettuare, caso per caso, una valutazione di costi/benefici.

Se è vero che il contributo dei 10€ prima non c’era, lasciare dormiente il conto PayPal per 12 mesi non potrebbe significare che è una soluzione inadatta a noi? Se l’uso è così diradato, vuol dire che utilizziamo altri canali o che ci rivolgiamo a store che non accettano PayPal. Possiamo quindi evitare il contributo, chiudendo il nostro conto. 

Se invece utilizziamo massicciamente Paypal, per acquisti, per trasferimento denaro, per organizzare donazioni o raccolte fondi, oppure siamo abituati a giocare online utilizzando PayPal, allora la tassa non dovrebbe spaventarci.

Per ora. 

Effetti e conseguenze 

Già, perché l’impatto principale di questa politica unilaterale di PayPal è il disagio di sentirsi spettatori e dover subire la variazione delle regole del gioco quando ormai si è nel pieno della partita. Si può solo accettare o lasciare, senza poter in alcun modo influenzare le decisioni del management della grande azienda.

Certamente per molti di noi cambierà poco, e questo ci consola, ma se poi, una volta sdoganato il termine tassa, PayPal decidesse di cambiare ancora la propria politica?