Impennò con la moto sulla SS16, 28enne condannato per la morte di una 17enne: “Fu sbalzata e investita da un’auto”

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Due anni di reclusione (pena sospesa) sono stati inflitti a un 28enne, imputato per omicidio stradale dopo l’incidente che il 30 ottobre 2016 causò la morte della 17enne Jasmine Giordano. La sentenza, come precisato sull’edizione odierna della Gazzetta del Mezzogiorno, è stata emessa al termine del processo di primo grado.

Secondo la ricostruzione effettuata dagli inquirenti, quella sera l’uomo, alla guida della sua moto – una Triumph Triple Speed – impennò con il mezzo mentre percorreva la Strada Statale 16, all’altezza dello svincolo per San Giorgio. Con lui viaggiava la vittima, sbalzata sull’asfalto e finita sulla carreggiata opposta, dove sopraggiungeva un’altra auto che centrò in pieno la 17enne. Il conducente della vettura, accusato di concorso in omicidio stradale, è stato assolto perché “il fatto non costituisce reato”.

L’unico responsabile, secondo il giudice monocratico del Tribunale di Bari, sarebbe il 28enne. Lo stesso, tre giorni prima dell’incidente, avrebbe ricevuto una multa per eccesso di velocità proprio sul punto dello schianto in cui perse la vita Jasmine Giordano.


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