La tecnica del “cavallo di ritorno” continua a essere un modo per estorcere denaro soprattutto a persone di una certa età
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I Carabinieri hanno arrestato un sorvegliato speciale 59enne che, dopo il furto di un veicolo, avviciunava il proprietario per ottenere denaro in cambio della restituzione della macchina. L’uomo è stato però denunciato da un arzillo anziano L’uomo adesso è indagato per il reato di estorsione nei confronti di un pensionato gravinese.
Il fenomeno è purtroppo tristemente famoso. Derubata l’autovettura, magari un’utilitaria che non avrebbe molto valore sul mercato illegale dei pezzi di ricambio, ma che risulta cara e talvolta indispensabile al proprietario, viene riproposta in restituzione al derubato, previo il pagamento di una cospicua somma di danaro. È quanto accaduto all’inizio dell’autunno all’anziano proprietario di un’auto che era stata parcheggiata in un fondo nelle campagne di Gravina in Puglia. Di rientro dalla passeggiata nei suoi poderi l’anziano non ha più trovato la vettura.
Puntuale dopo qualche giorno è arrivata la richiesta di 600 euro per la restituzione del veicolo fatta direttamente dal sorvegliato scpeciale all’anziano signore, altrimenti il veicolo sarebbe stato distrutto. La vittima non ha accettato e la sua auto è stta ritrovata in fiamme nelle campagne di Andria. Il fatto è stato denunciato ai Carabinieri che sono riusciti a ricostruzire la vicenda e a trovare gravi indizi di responsabilità a carico del sorvegliato speciale per la richiesta di natura estorsiva di cui si era reso protagonista. Stamattina per l’uomo sono scattate le manette.
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