Bari, truffa vagoni Ferrovie Sud-Est: rinviato a giudizio Luigi Fiorillo

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L’ex amministratore unico di FSE andrà a processo assieme ad altri quattro imputati per due presunte truffe ai danni della Regione Puglia

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Il gup del Tribunale di Bari Annachiara Mastrorilli ha rinviato a giudizio l’ex amministratore unico di Ferrovie Sud Est, Luigi Fiorillo, e altri quattro imputati al termine dell’udienza preliminare su due presunte truffe ai danni della Regione Puglia. Oltre Fiorillo, saranno processati dinanzi al Tribunale Monocratico di Bari a partire dal prossimo 9 maggio 2017 Nicola Alfonso, responsabile tecnico di Fse, Giuseppe Fiaccadori, rappresentante legale di ‘Railconsulting srl’ di Marmirolo, Marco Mazzocchi e Carlo Beltramelli, all’epoca rispettivamente rappresentante legale e procuratore speciale della società polacca ‘Varsa Sp. Z.o.o.’ di Varsavia.

In conclusione del contestuale processo con rito abbreviato, il giudice ha assolto “perché il fatto non costituisce reato” i due imputati che avevano chiesto il rito alternativo, Tomasz Zaboklicki e Zygfryd Franciszek Zurawski, rispettivamente presidente e membro del direttorio della società polacca ‘Pesa Bydgoszcz Sa’. Stando alle indagini della Guardia di Finanza, coordinate dal pm Isabella Ginefra, sarebbero state commesse due diverse truffe fra il 2006 e il 2012 per l’acquisto di 52 carrozze.

La prima presunta truffa si riferisce all’acquisto di 27 vagoni nuovi dalla società polacca Pesa, pagati 93 milioni di euro (interamente finanziati dalla Regione Puglia) e costati – ritiene la Procura di Bari – 12 milioni di euro in più. La seconda riguarda l’acquisto dalla società Varsa di altre 25 carrozze revampizzate (ristrutturate) pagate 22 milioni 500mila euro, il doppio – secondo gli inquirenti – del valore di mercato dei vagoni. Sulla vecchia gestione di Fse, società attualmente commissariata, è in fase di indagini preliminari un’altra indagine per peculato, abuso d’ufficio e truffa aggravata ai danni dello Stato affidata a un pool di magistrati baresi, relativa a sprechi e consulenze d’oro che avrebbero causato debiti per oltre 300 milioni di euro fino al 2014, portando la società al dissesto. Nell’ambito di questo procedimento la Procura di Bari ha chiesto nei mesi scorsi il fallimento di Ferrovie Sud Est.La vicenda riguarda l’acquisto, in due commesse, di 52 vagoni, pagati complessivamente più di 115 milioni di euro ma, secondo la magistratura barese, 23 milioni in più del prezzo di mercato.

Il giudice ha disposto quindi il rinvio a giudizio per le presunte truffe, escludendo però l’aggravante della transnazionalità, dichiarando invece il non luogo a procedere “perché il fatto non sussiste” per i reati fiscali contestati a Fiorillo e la prescrizione di un episodio di corruzione.

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