Grazie a “Telefono Azzurro” scoperte vessazioni e violenze subite da una minorenne da parte del suo ex fidanzato.
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Nei giorni scorsi, i Carabinieri della Stazione di Gravina in Puglia hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di un 21enne del posto indagato per violenza sessuale, atti persecutori e lesioni continuate, nei confronti di una ragazza 15enne residente in Provincia.
La minorenne, da tempo, era letteralmente ostaggio di un ragazzo di Gravina, il quale l’aveva ossessivamente corteggiata sin da quando aveva 14 anni. Soggiogata, prima piscologicamente e poi costretta con la forza, la giovanissima è stata indotta, suo malgrado, a frequentare il giovane, il quale nonostante l’età, si è reso protagonista del repertorio di violenze tipiche del bruto più esperto ed incallito.
Minacce, continui pestaggi e anche la sinistra intimidazione di accanirsi contro i suoi familiari, avevano costretto la minorenne a subire più episodi di violenza sessuale, senza che ella ne potesse fare denuncia o nemmeno cenno ai suoi genitori.
I timori della madre della ragazza, comunque, attenta e sensibile agli umori della figlia, sono stati esternati, poco tempo fa, con una richiesta di aiuto, a telefono azzurro che, tramite i suoi operatori, ha consentito la successiva attivazione della Magistratura del Capoluogo pugliese con i Carabinieri della Stazione di Gravina in Puglia. Seppur tra non poche difficoltà, la fattiva collaborazione e sinergia tra gli operatori hanno creato le condizioni favorevoli a mettere in luce la terribile storia di violenza subita dalla ragazza, al fine di trovarne, nei vari aspetti, le giuste e possibili soluzioni.
È emerso infatti che la ragazza era soggiogata e profondamente intimidita dal suo aguzzino, a tal punto da trovarsi a mentire anche in seno alla sua famiglia, obbligata a celare le condizioni vessatorie in cui si trovava costretta a vivere.
La minuziosa ricostruzione di due anni di terribili angherie emersa dai resoconti della ragazza e la fruttuosa ricerca di gravi indizi a carico del giovane dispotico, hanno così consentito l’emissione del provvedimento di custodia cautelare che ha confinato il 21enne agli arresti domiciliari, facendo guadagnare alla ragazza la possibilità di vivere diversamente la sua adolescenza.
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