La donna è stata processata per direttissima e condannata ad 8 mesi di reclusione. Dovrà anche pagare una multa di 200 euro.
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È incredibile la storia che si è consumata all’ospedale Di Venere di Carbonara, presso il reparto di Neurologia, nella mattinata di martedì dove un’infermiera di 28 anni è stata arrestata dai Carabinieri per poi essere processata per direttissima presso il Tribunale di Bari dove è stata condannata ad 8 mesi di reclusione e a 200 euro di multa.
Erano in corso le rituali somministrazioni mediche della prima mattinata, al Di Venere. Compresse, punture, prelievi. E proprio al termine di una di queste operazioni, è successo l’inimmaginabile. Un paziente 38enne, dopo aver raccolto le proprie urine, appartato in bagno, si è accorto che l’operatrice sanitaria preposta al prelievo si era allontanata senza preoccuparsi di ritirare il campione.
Il malato si è quindi accorto che gli mancava il portafogli dal cassetto del comodino. Immediatamente si è messo ad urlare e vicino al suo letto sono accorsi alcuni medici in visita. Compresa la vicenda, hanno tenuto sotto controllo l’infermiera e chiamato subito la Direzione Sanitaria che ha allertato il 112. Arrivati Carabinieri della Stazione di Bari Carbonara, hanno perquisito la donna trovandole in tasca il portafogli del paziente e, nel suo, il denaro che aveva già trasbordato. In totale non più di 20 euro. Tanto è bastato per arrestare la donna.
I Carabinieri, durante tutte le fasi dell’intervento, hanno potuto godere della piena e convinta collaborazione di tutto il personale della struttura sanitaria.
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