Pareti lesionate hanno indotto i pompieri a chiudere delle classi della scuola elementare. Genitori imbufaliti con il sindaco.
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Dopo aver riscontrato la presenza di alcune crepe nelle pareti, i vigili del fuoco hanno deciso di chiudere quattro aule della scuola elementare Gianni Rodari di Casamassima. Una decisione che ha destato preoccupazione e rabbia di alcuni genitori che ora non vogliono mandare i loro figli a scuola.
“Anche se quelle aule rimarranno chiuse – spiegano – i nostri bambini saranno nei locali adiacenti che potrebbero essere investiti da un eventuale crollo delle altre classi”. A chiamare i vigili del fuoco, come spiega su Facebook lo stesso sindaco di Casamassima, Vito Cessa, “è stato un genitore che ha segnalato una lesione sulla quale già stavamo intervenendo e che pertanto non ha destato preoccupazione alcuna”. Tuttavia, aggiunge il primo cittadino, i “vigili del fuoco hanno individuato delle piccole lesioni in altre aule, quelle frequentate dalle classi prima e terza A, quinta C e quinta B. Per precauzione, hanno vietato l’utilizzo delle stesse fin quando non saranno fatte le opportune verifiche”.
I genitori però si domandano “cosa sarebbe potuto succedere se non fossimo intervenuti: le verifiche non andavano fatte prima che la scuola aprisse? I nostri figli rischiano da settembre”. Per ora la soluzione ipotizzata sarebbe una turnazione degli alunni nelle aule non interdette, mentre per quelle il cui accesso è inibito la dirigente scolastica, Rosanna Brucoli, ha stabilito che “la porta d’accesso rimanga chiusa a chiave”, come si legge in una circolare.
Adesso i genitori attendono di conoscere l’esito del tavolo tecnico del Comune fissato per oggi. Ma su Facebook non si placano le polemiche. Una mamma scrive che “finché la scuola non sarà sicura i nostri bambini alla Rodari non vanno qualunque sia l’entità delle crepe!!! Se crolla una classe crolla tutto, non son caramelle ma parliamo della vita dei bambini”.
“Signora – risponde il sindaco – la sicurezza è al primo posto per tutti! Le fissurazioni non le ha prodotte deliberatamente qualcuno e la nota di chiusura delle aule per fare ulteriori indagini non l’ha firmata un ingegnere, ma un capo squadra dei vigili del fuoco, chiamato per verificare una situazione che già stavamo risolvendo e sulla quale non ha avuto nulla da obiettare”. “Sì – replica la mamma infuriata – però è stato un genitore a chiamarli i vigili, perché di queste crepe non si sapeva quasi nulla”.
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