Michele Molfetta fu ammazzato sotto gli occhi della figlia di 4 anni il 18 febbraio 1993. Era entrato in negozio per comprarle una mascherina di carnevale.
{loadposition debug}
Il gup del Tribunale di Bari Annachiara Mastrorilli ha rinviato a giudizio dinanzi alla Corte di Assise di Bari i pregiudicati Cosimo Di Cosola, fratello del boss pentito Antonio, e Antonio Lombardi. Il primo ritenuto mandante della rapina nel corso della quale fu ucciso Michele Molfetta, il secondo accusato di essere uno degli esecutori materiali dell’uccisione del 38enne.
Il giudice ha assolto “per non aver commesso il fatto” il boss Antonio Di Cosola, processato con il rito abbreviato contestualmente all’udienza preliminare. Il capo clan, attualmente collaboratore di giustizia, era accusato di aver fornito al fratello Cosimo le armi per il colpo. Nel procedimento si sono costituiti parte civile i famigliari della vittima.
Molfetta venne ammazzato durante una rapina nel negozio di giocattoli Scalera, a Bitritto, dove si trovava per acquistare una mascherina di carnevale per la figlia di 4 anni e morì sotto i suoi occhi. Ad ucciderlo furono tre malviventi mascherati da pagliacci, identificati dalla magistratura barese in Lombardi e altri due baresi all’epoca minorenni.
{facebookpopup}