Il presidente del tribunale per i minorenni di Bari commenta la relazione della Dda relativa al fenomeno di giovanissimi senza scrupoli reclutati dalle organizzazioni criminali.
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Riccardo Greco, presidente del tribunale per i minorenni di Bari e ospite dell’edizione serale del telegiornale di Telebari, commenta il fenomeno attinente il reclutamento di minori e giovani adulti all’interno delle organizzazioni criminali, passaggio saliente della relazione annuale della Direzione Distrettuale Antimafia.
“La presenza del fenomeno è evidente – conferma Greco -, ma rispetto al passato la situazione credo sia migliorata. Negli anni 80 i giovani erano molto più integrati all’interno delle associazioni di tipo mafioso. Come non ricordare le famose ‘vedette’, minori appostati in vari luoghi della città al fine di avvertire il clan in caso di arrivo delle forze dell’ordine. Un modello che oggi non si constata più. Tuttavia la ricerca di un determinato stile di vita di grandissimo appeal per il target minorile, che non può essere raggiunto attraverso il sacrificio, porta i giovani a vedere nella criminalità una facile e alternativa scorciatoia. Soprattutto in chi non ha ancora una struttura caratteriale ben formata si tratta di un vero e proprio specchietto per le allodole”.
Greco si sofferma poi sull’elemento web, un fattore importanza di devianza minorile. “Il mondo internet in mancanza di controllo può accelerare questo processo – dice il presidente – Il contesto minorile non è dissimile da quello degli adulti ma la rete è costruita da adulti e fruita anche dai minori: si creano contatti che questi ultimi non sono in grado di gestire, tendendo al superamento del limite”.
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