Bari, ergastolo per boss affiliato a clan Di Cosola: fece ammazzare operaio per errore

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Per l’omicidio sono già stati condannati due uomini, ritenuti gli esecutori materiali

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Nel 2011, per uno scambio di persona, aveva fatto uccidere l’operaio Giuseppe Mizzi credendolo appartenente ad un clan rivale. Il boss barese Antonio Battista, presunto affiliato al clan mafioso Di Cosola, è stato condannato all’ergastolo dal Tribunale di Bari. 

Il giudice, come chiesto dal pm della Direzione Distrettuale Antimafia Federico Perrone Capano, ha riconosciuto l’aggravante mafiosa condannando il boss al massimo della pena. Per l’omicidio Mizzi sono già stati condannati due uomini, ritenuti i presunti esecutori materiali: Emanuele Fiorentino (vent’anni di reclusione) e Edoardo Bove (tredici anni e quattro mesi).

“Siamo soddisfatti per questa sentenza perché la giustizia sta funzionando”. Così Angelo Mizzi, fratello dell’operaio ucciso, ha commentato la condanna nei confronti del boss Antonio Battista, che ha assistito all’udienza in videoconferenza. “Una cosa però è essere soddisfatti, altro è la felicità – dice Angelo – perché nessuna condanna ci restituirà Giuseppe”. Alla lettura del dispositivo della sentenza, nell’aula ‘bunker’ di Bitonto, era presente uno dei figli della vittima, oggi 19enne, accompagnato dall’avvocato della famiglia Mizzi, Egidio Sarno.

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