Le indagini dei Carabineri dopo una perquisizione in casa del tossicodipendente.
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I Carabinieri di Casamassima, unitamente a quelli della Compagnia di Gioia del Colle, hanno tratto in arresto Vincenzo Cannella, di 32 anni, Marco Tatone di 22, Barbieri Gianluca di 22 e Raffaele Catanzaro di 29. Tutti sono stati i destinatari di un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal G.I.P. presso il Tribunale di Bari, su richiesta della locale Procura della Repubblica.
Le indagini, concluse nel mese di giugno, hanno preso spunto dalla denuncia nei confronti di un giovane 30enne, tossicodipendente del luogo, che il 24 marzo scorso, durante una perquisizione domiciliare, era stato trovato in possesso di tre piante di “cannabis indica”.
In quella circostanza l’uomo non fu trovato in casa perché ricoverato presso l’Ospedale Miulli di Acquaviva delle Fonti. Un dettaglio che ha insospettito i militari che, approfondendo il caso, sono riusciti a far confessare al tossicodipendente il motivo per il quale era finito in ospedale. Si è così scoperto che era stato picchiato dai suoi fornitori.
Infatti, dopo qualche giorno, la vittima ha presentato formale denuncia attestando che Cannella e Tatone, a più riprese, gli avevano fornito diverse dosi di “cocaina”, pari a 7 grammi del valore complessivo di 500 euro, ma che non era riuscito a pagarli. Successivamente i due fornitori, avvalendosi di altri due complici, Barbieri e Catanzaro, avevano iniziato a sottoporlo a una serie di minacce gravi, avvertimenti, irruzioni presso l’abitazione (durante un’irruzione si erano impossessati di alcuni suoi documenti personali – bancomat, carta d’identità, patente).
Alla fine, in data 11 giugno, il 30enne è stato prelevato dall’abitazione e portato in una campagna ubicata nella periferia del comune di Sammichele e qui picchiato a sangue, tanto da farlo ricorrere alle cure dei sanitari dell’Ospedale Miulli di Acquaviva.
Il Giudice per le indagini preliminari, condividendo in pieno l’esito dell’attività investigativa svolta dai militari, coordinati dalla Procura della Repubblica di Bari, e sulla scorta delle denunce-querele sporte dalla vittima, ha emesso il provvedimento di custodia cautelare in carcere per i due pregiudicati, responsabili anche della cessione dello stupefacente, e degli arresti domiciliari per gli altrui due giovani che avevano cercato di indurre l’uomo a pagare le dosi di cocaina ottenute.
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