Tragedia ferroviaria: chiarezza sulla dinamica dell’incidente. Errore per “automatismo”

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Per gli inquirenti il capostazione di Andria sarebbe stato indotto in errore da un gesto automatico.

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Accertamenti sulla centrale di coordinamento di Ferrotramviaria sono stati compiuti dai pm di Trani che indagano sul disastro ferroviario avvenuto in Puglia il 12 luglio che ha provocato 23 morti e 50 feriti. I due capistazione di Andria e Corato, Vito Piccarreta e Alessio Porcelli, interrogati ieri, hanno anche spiegato ai magistrati che i capistazione, i macchinisti e i capitreno si interfacciano con il direttore del coordinamento centrale, soprattutto per quanto riguarda i ritardi.

Gli interrogatori hanno così permesso agli inquirenti di iniziare a fare chiarezza sulla dinamica dell’incidente ferroviario. La causa potrebbe essere attribuita a una presunta disattenzione di Vito Piccarreta, capostazione di Andria che avrebbe fatto partire due treni in direzioni opposte, dimenticandosi che da Corato era in arrivo un altro convoglio.

I tabulati sequestrati dalla Squadra mobile di Bari hanno attestato infatti la telefonata effettuata da Alessio Porcelli, capostazione di Corato, al collega andriese, per avvisare della partenza del treno per Andria. Piccarreta al momento della chiamata non avrebbe realizzato di aver già dato il via libera al treno per Corato. Una negligenza che, qualora fosse confermata, sarebbe determinate per la ricostruzione del disastro.

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