Nel 2019 il nucleo carabinieri tutela patrimonio culturale di Bari ha sequestrato 531 beni per un valore economico stimato in 327mila euro per quelli autentici e di 400mila euro per quelli contraffatti. Si tratta di 176 beni di tipo antiquariale, archivistico e librario, 339 reperti archeologici e 16 opere d’arte contraffatte. Il bilancio riguarda indagini avviate sui territori di Puglia e Basilicata e in alcuni casi conclusesi in altre regioni italiane o all’estero. Complessivamente sono state denunciate 126 persone per ricettazione, violazioni in materia di ricerche archeologiche, contraffazione di opere d’arte, in danno del paesaggio, ed effettuate 23 perquisizioni.
“Particolare impulso – spiegano i militari – è stato dato alla tutela delle aree archeologiche. Infatti, il fenomeno che ancora oggi minaccia maggiormente il patrimonio culturale in Puglia e Basilicata è sicuramente lo scavo clandestino che alimenta un traffico di importanti proporzioni, intorno al quale ruotano enormi interessi economici e commerciali”. Nell’ambito di questo tipo di indagini sono state denunciate sei persone.
Attraverso il monitoraggio di siti e-commerce “ormai divenuti canale preferenziale per la compravendita di arte” è stato inoltre possibile il recupero di oltre 339 reperti archeologici databili IV secolo a.C. e di 55 armi antiche con la contestuale denuncia di 27 persone. In campo antiquariale sono stati ritrovati quattro dipinti raffiguranti immagini sacre, risalenti al XV, XVI, XVII e XIX secolo, del valore commerciale di 150mila euro, truffati ad un antiquario leccese – con contestuale denuncia di due persone per truffa – 117 volumi antichi trafugati dalla Biblioteca Provinciale di Foggia dei Frati Minori Cappuccini della Provincia Religiosa di Sant’Angelo e Padre Pio.