Bari, case popolari occupate al San Paolo: indagini su “inerzia del Comune che tarda ad esaminare le istanze di sanatoria”

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Si allarga alle presunte responsabilità degli amministratori pubblici l’indagine della Procura di Bari sull’occupazione abusiva di centinaia di case popolari al quartiere San Paolo di Bari. Dopo la decisione del Tribunale del Riesame che nelle scorse settimane ha disposto il sequestro senza facoltà d’uso di 88 appartamenti (non ancora eseguito), il pm che coordina le indagini dei Carabinieri, Baldo Pisani, delegherà nei prossimi giorni nuovi accertamenti sui ritardi dell’amministrazione, Arca Puglia (Agenzia regionale per la casa e l’abitare) e Comune di Bari, nelle risposte sulle istanze di sanatoria avanzate dagli inquilini abusivi.

Il reato ipotizzato, al momento a carico di ignoti, è l’omissione di atti d’ufficio. Gli appartamenti in questione si trovano tutti nel complesso residenziale di via Don Carlo Gnocchi, al quartiere San Paolo di Bari, che comprende 443 alloggi popolari di proprietà del Comune gestiti dall’Arca, 222 dei quali risultati irregolari.

All’esito delle indagini delegate ai Carabinieri del Nucleo Investigativo di Bari, il pm Pisani aveva chiesto il sequestro di 134 case. Il gip, nell’ottobre scorso, aveva però rigettato quasi tutte le richieste sottolineando le responsabilità degli amministratori, ora al vaglio degli inquirenti, è in particolare “l’inerzia del Comune che tarda ad esaminare le istanze di sanatoria”. La Procura aveva poi impugnato per 111 alloggi ottenendo dal Riesame il sequestro con ordine di sgombero di 88 appartamenti.


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