La città di Altamura ostaggio di malviventi che hanno preso di mira esercizi pubblici e commerciali. Un fenomeno che non è sfuggito all’analisi dei militari della locale Compagnia Carabinieri, che hanno così imposto l’avvio di una strategia di contrasto dedicata e più intensa.
I primi frutti di questa strategia, la scorsa notte, hanno portato all’arresto in flagranza di reato di due giovani del posto, intenti questa volta a tentare un furto presso una rivendita di tabacchi ubicata nella via Carpentino.
Alle ore 03.00 circa, l’avvistamento di due soggetti che stavano cercando di nascondersi tra le autovetture in sosta aveva indotto i militari di una pattuglia del Nucleo Radiomobile, a bloccare i due. La giustificazione fornita è che erano stanchi e che si erano un attimo seduti prima di rimettersi in cammino per raggiungere le loro abitazioni era sembrata a dir poco inverosimile, per cui immediatamente perquisiti, sono risultati in possesso di una luce led portatile da applicare al capo.
Ulteriori ricerche sul posto hanno permesso allora di verificare come i due si erano disfatti poco prima di alcuni attrezzi da scasso: un palanchino, cacciaviti ed una tenaglia. Il rapido monitoraggio della attività commerciali in zona faceva poi scoprire quale fosse il bersaglio dei due, appunto la rivendita di tabacchi che pochi giorni prima era stata baciata dalla fortuna per aver fatto registrare una vincita record per la città ad un avventore che aveva acquistato il biglietto di una nota lotteria istantanea.
Infine, la ricostruzione delle mosse precedenti dei due attraverso la visione di alcuni filmati dei sistemi di sorveglianza, li poneva in non equivoca relazione con il tentativo di furto alla tabaccheria, ove era stato già tagliata parte della serratura con una sega circolare portatile.
I due entrambi altamurani, uno 22enne noto alla Forze dell’ordine e l’altro di anni 29 incensurato, sono stati quindi arrestati per tentativo di furto aggravato e trasferiti nella mattinata di sabato in udienza presso il Tribunale di Bari, dove sono stati condannati con rito direttissimo alla pena di mesi 8 di reclusione e al pagamento di una multa di 300 euro.