Bari, provocarono disordini e scontri con la Polizia: arrestati 6 abusivi della festa di San Nicola

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Un’ordinanza di custodia cautelare eseguita dalla Polizia nei confronti di 11 persone, presunte responsabili dei disordini scoppiati a Bari in occasione della festa patronale del maggio dello scorso anno quando venditori ambulanti abusivi protestarono violentemente opponendosi ai controlli della Polizia Municipale arrivando anche a minacciare il sindaco, Antonio Decaro. Secondo le prime ricostruzioni, durante la protesta furono lanciate bottiglie contro le forze dell’ordine e alcuni agenti vennero feriti. Sei persone sono state messe agli arresti domiciliari, mentre cinque sono state colpite da obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. Tra loro c’è anche una donna.

 

Le accuse sono, a vario titolo, di resistenza e minaccia aggravata a pubblico ufficiale, danneggiamento aggravato, percosse e lesioni aggravate. La rivolta interessò in particolare i venditori dei tradizionali involtini di carne che vengono arrostiti per strada sulle ‘fornacelle’. La protesta era scoppiata come reazione ai controlli sulla regolarità della attività di vendita ambulante per strada dei tradizionali involtini di carne: i Vigili Urbani avevano rilevato numerose irregolarità e scoperto anche diversi presunti casi di forti carenze igieniche nella conservazione della carne, tanto che c’erano stati sequestri di merce e di attrezzature. La rivolta aveva assunto la forma organizzata di una prova di forza per il controllo di pezzi di territorio sul lungomare di Bari che venivano illegalmente ‘assegnati’ ai singoli ambulanti in base alle zone di influenza del gruppi criminali cittadini.

 

In un crescendo di tensione partito il primo giorno della sagra, il 7 maggio scorso, si era arrivati al culmine il 9 maggio con un gruppo di abusivi che si scagliarono contro la polizia municipale lanciando bottiglie e alimenti e creando il panico tra la folla assiepata sul lungomare per assistere ai fuochi di artificio. La polizia lanciò una carica che si concluse con un arresto e un fermo e due vigili urbani e un poliziotto lievemente feriti. In quei giorni furono rivolte anche minacce dirette al sindaco Decaro cui da allora è stata assegnata una scorta.


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