Sottoposti a profilassi tutti coloro che sono entrati in stretto contatto con il 17enne ricoverato ieri al Giovanni XXIII per meningite meningococcica. Il servizio del dipartimento prevenzione Asl ha provveduto ad allertare tutte le persone, che abbiano avuto rapporti stretti col ragazzo per almeno due ore nei 10 giorni precedenti alla comparsa dei primi sintomi che risalgono a venerdi pomeriggio. “Per contatto stretto – ha tenuto a precisare Domenico Lagravinese, direttore del dipartimento prevenzione Asl – si intende chiunque abbia avuto un rapporto prolungato e a poca distanza dal ragazzo.
Grazie alla collaborazione dello studente è stata creata una chat per avvisare amici, familiari e compagni di scuola”. Il 17enne frequenta l’istituto Marconi, già sanificato con comuni disinfettanti. “Non c’è alcun pericolo per la scuola – ha spiegato Lagravinese – è sufficiente arieggiare le aule e interveniore con prodotti comuni come la varichina”. Coloro che sono entrati in stretto contatto con il giovane: docenti, compagni di classe, familiari, infermieri e medici, sono stati sottoposti a profilassi con ciproxin 500. Una sola compressa che scongiura il contagio da meningococco. Per qualunque informazione, si consiglia di contattare la Asl dove c’è una persona dedicata al servizio di profilassi per le malattie infettive. Domani mattina, un medico del dipartimento prevenzione della Asl incontrera a scuola il direttore didatico per illustrare le procedure tecniche messe in atto per gestire queste emergeze.
Intanto migliorano le condizioni del ragazzo. Dalle prime analisi potrebbe trattarsi di contagio da meningococco C, ma saranno solo le indagini delle prossime ore a confermarlo. Il 17enne è stato ricoverato ieri pomeriggio nel reparto infettivi dell’ospedale Giovanni XXIII.I primi sintomi sono comparsi venerdì al rientro da scuola: diversi episodi di vomito, febbre molto alta e forte mal di testa. La situazione si è aggravata ieri mattina quando avrebbe mostrato anche disorientamento nelle risposte verbali. A quel punto, la chiamata al 118 e il trasporto in ospedale.