Su di lui gravava un mandato d’arresto europeo. Così, dopo essere stato estradato dalla Germania dove era detenuto per contraffazione di documenti, il 32enne Paolo Bevilacqua è stato associato presso il carcere di Bari in quanto destinatario di un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip del Tribunale perché ritenuto responsabile di tentata estorsione aggravata in concorso con una donna, anche lei 32enne, agli arresti domiciliari dallo scorso 25 gennaio.
La storia ha origine all’indomani di una rapina consumata la notte del 27 ottobre del 2016 ai danni di un uomo originario di Teramo e della stessa donna arrestata. I due, dopo essersi conosciuti tramite un social network, si erano incontrati a Bari per discutere di un corso professionale tenuto dall’uomo che la donna diceva essere interessata a frequentare.
Dopo una serata trascorsa in un locale del Borgo Antico, mentre si dirigevano verso l’albergo, due persone con volto travisato li bloccarono e costrinsero l’uomo, sotto la minaccia di una pistola, a consegnare l’autovettura di ingente valore.
Le immediate indagini, avviate a seguito della denuncia del malcapitato, consentirono di accertare che la donna altro non era che una complice dei criminali: dopo alcuni giorni infatti, contattò la vittima riferendogli che un suo amico, nella fattispecie il Bevilacqua, aveva ritrovato l’autovettura ma che per rientrarne in possesso era necessario versare la somma di 10mila euro ad alcune persone. Una parte della somma di danaro sarebbe stata successivamente divisa tra la donna ed il suo complice, atto non avvenuto grazie al tempestivo intervento delle forze dell’ordine.
Al Bevilacqua è stato inoltre notificato un ordine di carcerazione, emesso dalla Procura Generale di Rimini: deve espiare la pena di 10 anni e 3 mesi di reclusione relativa a numerose condanne per reati contro il patrimonio, in materia di armi e stupefacenti, violazione della sorveglianza speciale, evasione ed altro, commessi tra il 2004 ed il 2014.