Ex gip arrestato a Bari, l’avvocato Chiariello lascia il carcere di Matera: concessi i domiciliari

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È stato scarcerato e si trova ora detenuto agli arresti domiciliari nella sua casa di Bari l’avvocato penalista barese Giancarlo Chiariello, arrestato il 24 aprile scorso su disposizione dei magistrati di Lecce con l’accusa di corruzione in atti giudiziari nell’ambito dell’inchiesta che ha portato in cella anche l’ex gip del Tribunale di Bari, Giuseppe De Benedictis. Secondo l’accusa l’avvocato Chiariello avrebbe pagato tangenti al giudice per ottenere la scarcerazione di alcuni clienti.

Dopo più di due mesi, quindi, il penalista ha lasciato oggi il carcere di Matera. La gip di Lecce, Giulia Proto, ha accolto l’istanza presentata dai difensori, gli avvocati Raffaele Quarta e Andrea Sambati, ritenendo attenuate le esigenze cautelari. L’istanza della difesa si fonda sul fatto che lo studio legale dell’avvocato Chiariello è stato chiuso, che il professionista è stato sospeso dall’ordine degli avvocati nell’ambito del procedimento disciplinare, dopo aver anche manifestato la volontà di cancellarsi dall’albo, e che il figlio Alberto, co-indagato, ha rinunciato a tutte le nomine difensive. Non ci sarebbe più il rischio, quindi, di reiterazione dei reati.

All’indomani dell’arresto, inoltre, il penalista nell’interrogatorio di garanzia aveva confessato gran parte degli episodi di corruzione che gli venivano contestati. Lo stesso è attualmente coinvolto, in concorso con il figlio Alberto, anche in un’indagine coordinata dalla Procura di Bari per riciclaggio, impiego di denaro, beni o utilità di provenienza illecita, dichiarazione infedele e sottrazione fraudolente al pagamento delle imposte, avviata dopo il ritrovamento in casa del figlio di borsoni contenenti 1,2 milioni di euro in contanti.


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