Resta in carcere Nicola Lella, ormai ex assessore comunale di Grumo Appula al quale il sindaco Minenna ha revocato le deleghe dopo l’arresto, finito in manette con l’accusa di estorsione il 4 agosto scorso perché beccato in flagranza dai carabinieri con una presunta tangente da 5mila euro intascata dal titolare della ditta che si occupa della raccolta rifiuti in città. È stato invece scarcerato ed ha ottenuto gli arresti domiciliari, il costruttore edile, amico di Lella, coinvolto nella stessa vicenda.
Sciogliendo la riserva dopo le udienze di convalida degli arresti eseguiti in flagranza, che si sono celebrate ieri nel carcere di Bari, la gip Rossana De Cristoforo ha convalidato le misure ed emesso contestuale ordinanza di custodia cautelare, in carcere per l’assessore e degli arresti domiciliari per l’imprenditore. L’inchiesta è coordinata dal pm della Dda di Bari Federico Perrone Capano con l’aggiunto Francesco Giannella.
Stando agli accertamenti dei carabinieri, l’assessore avrebbe estorto la tangente al titolare della ditta rifiuti minacciandolo di interrompere la collaborazione con il Comune. Dopo la presunta pretesa estorsiva, che prevedeva anche assunzioni, i tre si sarebbero incontrati nel bar di un distributore di benzina e il denaro sarebbe stato consegnato nascosto tra le pagine di un giornale. Entrambi gli indagati, durante gli interrogatori, hanno negato.