Da giugno un detenuto 62enne di Gioia del Colle, che è attualmente agli arresti domiciliari, attende di sottoporsi a vaccinazione anti Covid. Nonostante ripetute richieste trasmesse tramite il legale di fiducia, però, non ha ottenuto ancora la prima dose perché, essendo sprovvisto di residenza formale e quindi di iscrizione anagrafica, i diversi enti sanitari interpellati, Asl di Gioia del Colle, Asl Bari e Ufficio sanitario del carcere del capoluogo (dove era detenuto fino a dicembre 2020) hanno rimbalzato la responsabilità da uno all’altro non ritenendo di essere competenti sul caso.
“Da mesi cerco di far vaccinare un mio cliente in detenzione domiciliare a Gioia del Colle. Senza esito – spiega il difensore, l’avvocato Filippo Castellaneta -. La Asl di Gioia del Colle dice che è in carico al carcere, il carcere dice che è competenza della Asl di Bari, la Asl di Bari dice che è di competenza dell’Ufficio sanitario del carcere. Il mio cliente è ultrasessantenne e vuole vaccinarsi al più presto. Ma nessuno lo fa. Assurdo”.
Contattata dall’ANSA, la Asl di Bari assicura di aver preso in carico il caso e che entro la prossima settimana il detenuto sarà vaccinato secondo il percorso che sarà individuato come più idoneo: a domicilio tramite un medico dell’Usca oppure in un hub previa autorizzazione del magistrato di sorveglianza.